EPIFANIA: VELOCE IRRUZIONE DI ARIA FREDDA SOPRATTUTTO AL SUD PENINSULARE
EPIFANIA: VELOCE IRRUZIONE DI ARIA FREDDA SOPRATTUTTO AL SUD PENINSULARE
Stiamo per finire di raccontare la storia del tempo atteso per l’ultima festività natalizia perché, aggiornamento dopo aggiornamento e ricalcolo dopo ricalcolo, la modellistica numerica sta definendo sempre meglio i contorni di un’irruzione destinata a interessare soprattutto la regione balcanica e l’est europeo. Rispetto a ieri, per esempio, possiamo infatti affermare che lo scenario destinato a diventare ormai il più probabile sia il terzo tra quelli che abbiamo indicato nell’ultima analisi, cioè quello secondo cui la saccatura ricolma di aria fredda si limiti a sfiorare le nostre regioni meridionali e in particolare il suo versante adriatico relegando a questi settori l’apice del raffreddamento tra la sera di domenica 5 e la mattina di lunedì 6. A tal proposito, fissando come temperatura di soglia l’isoterma di -5 °C a 850 hPa e andando a vedere qual è la probabilità che sull’Italia il campo termico a questa quota isobarica – cioè a circa 1500 metri – sia previsto inferiore a questo valore, si può infatti osservare come rientrino solo le regioni meridionali peninsulari e in modo particolare Puglia, Basilicata e Calabria tra le aree in cui si prevede il raffreddamento più intenso per i nostri settori: qui, ad oggi, la probabilità che la temperatura scenda al di sotto dei -5 °C (ma sia maggiore di -10 °C) oscilla tra il 60 e l’80%.
Si profila quindi, nel complesso, un’azione fredda meno intensa e più limitata nel tempo e nello spazio rispetto a quella che ci ha interessato a fine dicembre. Tra l’altro, anche in questo caso la dinamica avvettiva che si attiverà dai quadranti nord-orientali si consumerà in un contesto anticiclonico perché il campo di pressione al suolo varierà molto probabilmente tra 1030 e 1024 hPa. Non avremo quindi nemmeno in questa brevissima parentesi invernale la formazione di una ciclogenesi sui nostri mari in grado di incentivare la formazione di nubi e di precipitazioni organizzate. Le condizioni meteorologiche saranno invece caratterizzate da un regime di variabilità che potrebbe relegare solo qualche isolata e debole precipitazione sulle zone interne appenniniche esposte a est, cioè ai settori dove potrebbe temporaneamente instaurarsi uno sbarramento orografico molto disorganizzato in grado di incentivare la formazione di addensamenti un po’ più consistenti. Prevalenza di cielo sereno, invece, sul resto d’Italia con calo termico assai modesto nei bassi strati. Daremo comunque gli ultimi dettagli in uno dei prossimi aggiornamenti.
PILLOLA METEO – Ancora una volta la modellistica numerica ci ha insegnato che le linee di tendenza a medio e lungo termine si delineano andando ad analizzare l’evoluzione in chiave probabilistica e non deterministica. I singoli scenari hanno valore nullo se presi uno ad uno e quindi non è scientificamente corretto prevedere l’evoluzione del tempo a oltre sette giorni basandosi esclusivamente su ogni singola evoluzione, specie quando tutte le evoluzioni sono altamente divergenti tra di loro o sussistono visioni differenti tra modelli diversi. Gli stessi scenari acquistano invece valore quando concorrono a costruire un segnale che può essere decifrato perché è poi quel segnale, a sua volta, a dare valore ai singoli scenari, cioè a costruire le configurazioni più probabili, fino a quella che poi diventerà la più probabile.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera