SECONDO IMPULSO FREDDO GIOVEDÌ-VENERDÌ: TOCCATA E FUGA PER RIMONTA ANTICICLONE SUBTROPICALE
SECONDO IMPULSO FREDDO DI GIOVEDÌ-VENERDÌ: UNA TOCCATA E FUGA PER LA RIMONTA DELL’ANTICICLONE SUBTROPICALE
In uno degli ultimi aggiornamenti avevamo posto l’attenzione sulla successione di due veloci impulsi di aria fredda che ci interesseranno nel corso di questa settimana e avevamo lasciato in incognito l’analisi sulla dinamica del secondo impulso perché le soluzioni calcolate dai modelli numerici non erano ancora stabili e di conseguenza attorno a questa previsione aleggiava un margine di incertezza ancora non trascurabile.
Giunti ormai ad una scadenza temporale di 4-5 giorni dall’evento, possiamo ora iniziare ad accennare alla probabile evoluzione di questo secondo impulso perché, per quanto riguarda i connotati generali del suo passaggio, dagli ultimi aggiornamenti emerge che saremo molto probabilmente di fronte ad una evoluzione alquanto rapida del sistema, evidenziato in figura da quella sorta di saccatura mal strutturata che nella mattinata di venerdì 13 dovrebbe lambire le Alpi orientali con il suo nucleo più freddo avente temperature inferiori a -30 °C a 5200 metri circa, per poi essere velocemente scalciata verso levante da una altrettanto rapida rimonta anticiclonica in arrivo da ovest nelle 24 ore successive.
Per quanto possa essere ormai abbastanza chiara nelle linee generali l’evoluzione a cui andremo incontro, risulta invece ben più complicato individuare con 4-5 giorni di anticipo gli effetti che il passaggio di questo secondo impulso potrebbe avere sullo stato del tempo nei dettagli.
La rapidità del passaggio, unito alla disorganizzazione del sistema in quota perché qui non dovrebbero presentarsi anse cicloniche tali da strutturare sistemi nuvolosi organizzati, getta ancora non pochi dubbi sull’efficienza del peggioramento per quanto riguarda le aree pianeggianti del Nord, a differenza dei settori alpini dove invece lo sbarramento orografico a cui andranno molto probabilmente incontro le correnti nord-occidentali potrebbe produrre nevicate fino a quote molto basse, stante l’afflusso di aria fredda, specie sui versanti esteri e sui crinali.
Per il resto della nostra penisola, invece, il passaggio di tese correnti dai quadranti nord-occidentali è quasi garanzia di un tipo di tempo caratterizzato da un elevato indice di variabilità, in cui tra schiarite e addensamenti non si esclude la possibilità di avere qualche pioggia. Al momento, proprio in virtù del fatto che la situazione attesa è particolarmente veloce nella propria dinamica, non è possibile aggiungere altro a quanto detto nelle linee generali: rimando quindi per ulteriori dettagli ad uno dei prossimi aggiornamenti.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano