REGIME DI VARIABILITÀ, IN ATTESA DI UN NUOVO CAMBIAMENTO NEL FINE SETTIMANA
REGIME DI VARIABILITÀ, IN ATTESA DI UN NUOVO CAMBIAMENTO NEL FINE SETTIMANA
Uno dei mesi di novembre più piovosi sta per chiudere i battenti all’insegna di un regime di variabilità governato sempre dalle correnti occidentali oceaniche che in questa fase non presentano ondulazioni così pronunciate da attivare quegli intensi scambi meridiani che contribuiscono a generare le condizioni di marcato maltempo che abbiamo sperimentato di recente.
Il nastro perturbato è sostanzialmente piatto e corre grosso modo lungo i paralleli passanti anche per l’Italia, elargendo sui versanti occidentali più esposti al flusso umido piovaschi sparsi e occasioni per schiarite che si presentano a tratti anche ampie e che regalano ai terreni le provvidenziali pause asciutte di cui hanno bisogno per drenare l’acqua piovuta in eccesso nelle ultime settimane.
Guardando a medio termine, tuttavia, si prevede l’ingresso di una nuova saccatura che accompagnerà probabilmente una nuova perturbazione in transito sulla nostra penisola tra domenica 1 e lunedì 2 dicembre.
La dinamica atmosferica legata a questo nuovo peggioramento è indicata in figura. Si nota l’ingresso di un centro depressionario sul Mediterraneo occidentale subito incalzato da una rimonta in pieno Oceano Atlantico dell’Anticiclone delle Azzorre che, lavorando temporaneamente in sinergia con una circolazione ciclonica presente sul nord della penisola scandinava, farà scivolare lungo il proprio fianco orientale masse d’aria fredda di duplice natura: una di origine artico marittima che sarà prevalentemente veicolata verso l’Europa centro-orientale e una di matrice polare marittima che sarà diretta essenzialmente verso i settori occidentali del nostro continente, fino a lambire l’entroterra marocchino.
Trovandosi sul fianco destro della depressione mediterranea, la nostra penisola si troverà invece inserita all’interno di un richiamo di aria mite di matrice subtropicale continentale che estenderà probabilmente la propria influenza fino alla penisola balcanica. Nei giorni successivi, la rapida espansione dell’anticiclone oceanico lungo i paralleli passanti per l’Europa orientale conterrà molto probabilmente l’affondo di aria fredda restringendolo a interessare solo alle alte latitudini e, allo stesso tempo, dovrebbe isolare la circolazione depressionaria sul Mediterraneo centro-occidentale. Passata la perturbazione a cavallo tra il week-end e l’inizio della prossima settimana, la nostra attenzione tra il 3 e il 5 dicembre si sposterà quindi nel seguire gli sviluppi di questa circolazione ciclonica che sarà probabilmente evoluta in goccia fredda sul nostro bacino.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano