TENDENZA INIZIO DICEMBRE: PROBABILE NUOVO PEGGIORAMENTO, CON ARIA FREDDA DIRETTA A OVEST DELL’ITALIA
TENDENZA INIZIO DICEMBRE: PROBABILE NUOVO PEGGIORAMENTO, CON ARIA FREDDA DIRETTA A OVEST DELL’ITALIA
Abbiamo lasciato alla modellistica numerica 48 ore di tempo per assestare le soluzioni calcolate degli scenari attesi per l’inizio di dicembre. Nell’ultima analisi, infatti, non eravamo ancora giunti ad alcuna conclusione circa lo stato del tempo atteso per l’avvio dell’inverno meteorologico in quanto il segnale dominante dell’atmosfera, pur inquadrando l’ingresso di una possibile saccatura in area mediterranea (si veda l’immagine piccola sovraimpressa), era caratterizzato da un elevato grado di incertezza che non ci permetteva di sciogliere la prognosi.
Oggi, invece, grazie ai nuovi aggiornamenti possiamo dare qualche indicazione in più perché la configurazione barica a scala sinottica – indicata sempre dalla previsione media che considera tutte le previsioni calcolate – comincia ad acquistare stabilità e di conseguenza ci informa che la maggior parte delle singole previsioni tende ad avvicinarsi proprio allo scenario medio, conferendogli proprio quell’affidabilità che andavamo cercando. Non abbiamo infatti più aree in rosso, ma aree colorate con gradazioni cromatiche che vanno dal verde all’azzurro: in altre parole, l’incertezza da elevata è diventata ad oggi medio-bassa.
Se focalizziamo la nostra attenzione sul segnale dominante, indicato sempre per comodità dalla linea nera tratteggiata, possiamo allora osservare come non venga meno l’ingresso di una saccatura sempre nell’area mediterranea centro-occidentale ma la sua posizione tenda a collocarsi ad ovest della nostra penisola. Di conseguenza la dinamica degli scambi meridiani tra l’aria fredda che scende e aria mite che sale risulterà differente rispetto ad una posizione della saccatura centrata proprio sulla nostra penisola: in questo caso risulta ormai abbastanza attendibile che le correnti settentrionali si muoveranno passando soprattutto dalla Francia e dalla penisola iberica e una volta giunte sull’entroterra nord africano piloteranno verso l’Italia aria mite, diretta prevalentemente verso il Centro-Sud. Possiamo quindi ipotizzare che dovremmo quindi essere di fronte a un nuovo peggioramento del tempo ben strutturato, tipico di tutte le saccature ben allungate in senso meridiano che finiscono per entrare anche sull’entroterra nord africano.
Il confronto tra questa linea di tendenza e quella tracciata nell’ultima analisi ci permette, infine, di capire proprio quello che dicevamo l’altra volta e cioè che, più del segnale dominante, a lungo termine riveste un’importanza maggiore l’incertezza che accompagna il segnale stesso. Non è vero che il modello numerico ha sbagliato la previsione. No, il modello ha ricalcolato la previsione e questa previsione conferma l’ingresso sul Mediterraneo centro-occidentale di una saccatura che probabilmente assumerà una posizione più occidentale rispetto agli scenari calcolati 48 ore fa quando non potevamo conoscere proprio la possibile posizione. Ed il fatto che non potevamo conoscere la probabile posizione della saccatura ci veniva indicato proprio da quell’area rossa indicante un’incertezza ancora molto alta dello scenario medio. Allora possiamo sciogliere la prognosi? Siamo vicini a farlo per quanto riguarda lo scenario medio perché mancano ancora 6-7 giorni e quindi si saranno probabilmente ancora lievi aggiustamenti, ma non possiamo ancora dettagliare sulle condizioni atmosferiche attese sull’Italia perché se l’incertezza a scala continentale è stata quasi del tutto risolta, resta ancora quella a scala locale. Con buona pace delle app e delle previsioni automatiche.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano