L'inverno meteorologico si congeda con una veloce irruzione artica
L’INVERNO METEOROLOGICO SI CONGEDA CON UNA VELOCE IRRUZIONE ARTICA
Oggi sciogliamo la prognosi relativa alle condizioni meteorologiche attese in questo ultimo week-end di febbraio ormai alle porte, dopo aver dato il tempo necessario alla modellistica numerica di aggiustare, aggiornamento dopo aggiornamento, una previsione complessa, frutto ancora una volta di una difficile simulazione della circolazione atmosferica nel bacino del Mediterraneo.
Nei giorni scorsi abbiamo infatti parlato della probabilità di avere un’irruzione di aria fredda proprio tra il 23 e il 24 febbraio, ma non siamo scesi nel dettaglio su quanto freddo sarebbe entrato sull’Italia e sui suoi effetti proprio perché piccole correzioni avrebbero potuto comportare differenze anche sostanziali, specie sulla distribuzione di eventuali precipitazioni.
L’attesa non è stata vana. Come infatti possiamo osservare nella prima figura, la spinta meridiana a cui è stato sottoposto il campo anticiclonico sui settori occidentali europei nelle ultime 24 ore ha messo in movimento, lungo il suo fianco orientale, aria molto fredda di origine artico-continentale che entro domenica attraverserà velocemente tutta l’Italia, mostrandosi più attiva al Centro (specie il versante adriatico) e al Sud. Ma rispetto a quanto avevano calcolato i modelli fino a 2-3 giorni fa, in base alle ultime elaborazioni dobbiamo tenere conto anche della formazione, per la giornata di Sabato 23, di un modesto minimo di bassa pressione di circa 1008-1010 hPa sull’area ionica, in veloce spostamento verso sud-ovest nella giornata di domenica 24 quando evolverà molto probabilmente in goccia fredda.
La formazione di questa circolazione depressionaria sarà importante quanto basta affinché l’irruzione possa essere accompagnata anche da precipitazioni discretamente organizzate, sulla cui probabilità di accadimento fino a qualche giorno avevamo nutrito dei dubbi. Possiamo quindi affermare che molto probabilmente sabato 23 le regioni interessate da fenomeni saranno quelle adriatiche centrali, del Sud peninsulare e della Sicilia: si prevedono infatti per lo più rovesci da sparsi a diffusi con nevicate a quote molto basse (200-300 metri) su Abruzzo e Molise e a quote collinari altrove, partendo dai 300-400 metri su Puglia, Basilicata e Calabria settentrionale per arrivare ai 400-600 metri su Calabria meridionale e Sicilia. Tempo in prevalenza soleggiato altrove. Giornata fredda specie al Centro-Sud, con massime intorno a 4-8 °C. Qualche grado in più al Nord (6-10°C) e in Sardegna (8-13°C).
Domenica 24 il tempo tenderà a migliorare, ad accezione della Calabria e della Sicilia dove insisteranno ancora precipitazioni che però assumeranno carattere nevoso a quote più elevate. Ancora residui e sporadici fenomeni nevosi a quote collinari solo sull’Appennino, da quello abruzzese a quello lucano. Freddo in lieve attenuazione, con temperature massime per lo più comprese tra 7 e 12°C su tutta l’Italia.
Le quote così basse delle nevicate, attese in particolare per la giornata di sabato, sono giustificate dal sensibile raffreddamento a cui il Centro-Sud andrà incontro entro le prossime 24 ore: l’aria in arrivo è infatti molto fredda, a tratti gelida, e comincerà ad affluire su questi settori accompagnata da venti intensi di tramontana e di grecale già nella prossima notte. Tra domani mattina e le prime ore del pomeriggio l'aria artica si propagherà a tutte queste regioni raggiungendo proprio in questo intervallo il picco di raffreddamento (si notino nella seconda figura i valori previsti a 1500 metri compresi in genere tra -5 e -11 °C). Successivamente l'irruzione inizierà ad attenuarsi, tanto che nel pomeriggio della giornata di domenica temperature a 1500 metri su valori uguali o inferiori ai -5 °C resteranno confinate solo sull’Appennino centro-meridionale.