Week End 23-24 Febbraio 2019: probabile irruzione di aria fredda specie al Centro-Sud. Ma con incertezze. Ecco perché
Week End 23-24 Febbraio 2019: probabile irruzione di aria fredda specie al Centro-Sud. Ma con incertezze. Ecco perché.
Propongo un breve aggiornamento sull’evoluzione prevista per la fine della settimana perché i calcoli della modellistica numerica ci offrono ancora una volta uno spunto di riflessione su quanto sia spesso delicata la previsione per l’area del Mediterraneo e dell’Italia.
Partiamo innanzitutto da una breve descrizione sinottica della situazione prevista per sabato 23 e domenica 24 febbraio, quando sull’Europa centro-occidentale si completerà molto probabilmente la formazione a tutte le quote di un campo anticiclonico che inizierà nuovamente a intensificarsi da giovedì e che nel fine settimana dovrebbe posizionare i propri massimi in quota tra Francia e penisola iberica e al suolo tra Inghilterra e Polonia.
A causa di questa posizione assunta, sul fianco orientale di questa vasta figura di alta pressione scorreranno molto probabilmente correnti fredde, dirette soprattutto verso la Grecia e il Mediterraneo orientale, dove andrebbero ad alimentare una conca di bassa pressione.
Si può osservare come la nostra penisola, ancora una volta, si verrà a trovare nel limbo e contesa tra i due raggi d’azione: una sorta di “equilibrio precario” in cui basta poco per risultare più esposti alla circolazione anticiclonica più mite presente a ovest o a quella depressionaria più fredda presente a est.
Possiamo proprio renderci conto di questa precarietà e delle conseguenze annesse in termini di “incertezza della previsione”, andando proprio a osservare e a confrontare tra di loro gli scenari di ensemble (cioè di insieme) del campo di temperatura a 850 hPa (circa 1500 metri) previsti su tre aree diverse:
sulla Francia (area 1) che si trova inglobata dai massimi del campo anticiclonico, sul settore adriatico centrale (area 2) che si trova al confine del raggio d’azione delle due circolazioni e sulla Grecia (area 3) che è invece completamente esposta al flusso freddo in ingresso all’interno della circolazione ciclonica.
Focalizzando allora l’attenzione per il 23-24 febbraio, si può osservare quanto segue:
1) nell’area 1 l’attendibilità della previsione per questa data è MOLTO BUONA, come dimostra la CONVERGENZA delle 20 linee colorate (ricordiamo che ogni linea rappresenta una previsione) che differiscono tra di loro di circa 2 °C (si prevedono circa 12 °C a 850 hPa);
2) nell’area 2 l’attendibilità della previsione per questa data è ancora SCARSA, come dimostra questa volta la DIVERGENZA delle 20 previsioni di ensemble, da cui si evince una differenza anche di 10 °C tra lo scenario più caldo e quello più freddo (possiamo quindi affermare che è probabile un calo termico, ma non è ancora quantificabile);
3) nell’area 3 l’attendibilità della previsione per questa data è DISCRETA, come dimostra una prima bozza di CONVERGENZA delle 20 previsioni di ensemble che differiscono tra di loro di circa 5 °C, ma che comunque sono orientate verso un valore di temperatura oscillante attorno ai -10 °C a 850 hPa.Trovarsi quindi al confine tra due circolazioni vuol dire essere più esposti a incertezza sull’affidabilità della previsione: anche questa è una regola di cui bisogna tenere conto in situazioni particolari come queste, a cui l’Italia è spesso esposta.
Per quanto riguarda le nostre regioni, bisognerà quindi attendere almeno 48 ore per quantificare in modo attendibile il probabile raffreddamento.