Il ruolo del Fisico dell'Atmosfera e le sue competenze
Il ruolo del Fisico dell'Atmosfera e le sue competenze
Premesso che innanzitutto esso è un FISICO, cioè una persona estremamente competente (o perlomeno dovrebbe esserlo…) nelle aree cui è soggetto il suo lavoro: in generale gli argomenti più approfonditi sono termodinamica (classica e statistica), tipi di conduzione del calore, fisica dei fluidi e anche un po’ dei solidi, teorie previsionali e modellistica fisico-matematica, conoscenza perfetta delle carte meteorologiche (previsionali, zonali, ecc.), interazioni tra litosfera e atmosfera, strato limite planetario, circolazione generale, flussi laminare e turbolento, fisica e chimica delle nubi e delle precipitazioni, modelli sul clima, analisi critica e comprensione di dati satellitari, interazioni tra fenomeni atmosferici e dello spazio extraplanetario...
Bene, alla luce di ciò pare evidente che la stragrande maggioranza dei personaggi che scrivono sui siti di "fantaprevisione" non ha la benché minima conoscenza delle cose di cui sopra. Sia chiaro, ogni fisico si specializza in un determinato ambito (io stesso sto focalizzando i miei studi sulla dinamica dei fluidi e delle interazioni tra litosfera ed atmosfera), ma in genere il meteorologo DEVE essere una persona seria e competente, che abbraccia tutti gli argomenti citati prima. Provo notevole rabbia e delusione allorquando leggo di personaggi che si vantano di prevedere colate artiche, anticicloni africani e fantomatiche previsioni stagionali con grande accuratezza, cosa che è e rimarrà sempre impossibile: l’uomo non può fare nulla contro la matematica e la statistica (infatti la termodinamica statistica insegna molto di questo, ma è totalmente sconosciuta ai più).
Molti siti “meteo”, inoltre, sono pieni di errori concettuali enormi: un esempio è sulla non conoscenza delle anomalie circolatorie generali dell’atmosfera (ENSO; NAO; PDO; QBO). A quanto pare fa “in” sapere che esistano i suddetti termini ma NON sapere il vero significato che essi nascondono), oppure noto grande confusione circa la definizione di “vento di caduta”.Se esistono errori su questi ambiti, figuriamoci se coloro che scrivono su certi siti conoscono davvero cosa siano termini come ciclo dell’acqua (non da liquidare in due righe!), processi adiabatici e pseudo adiabatici, processo di condensazione delle goccioline di acqua, classi di stabilità di Pasquill, cella di Hadley, grafici sulla stabilità atmosferica, vento isallobarico, onde di Rossby, wind shear, vorticità, ecc.
Purtroppo in Italia l’offerta formativa è estremamente carente e laddove è presente non abbraccia la materia come dovrebbe. Troppo spesso nelle Facoltà italiane esiste al massimo uno (e dico UN) solo esame dove viene esplicata la fisica dell’atmosfera in maniera assai descrittiva. Certo, già quella è una preparazione molto superiore alla maggior parte dei siti meteo, ma rimane comunque molto carente nei confronti di Università straniere (Americane, Inglesi e Svizzere in primis), dove per due anni si fa solo ed esclusivamente didattica in campo meteorologico. Ciò è un vero peccato, perché sempre più gente si interessa allo studio di questa disciplina e credo che il mondo abbia estremo bisogno di persone competenti in atmosfera, cambiamenti climatici e impatto umano sul pianeta.
Voglio precisare una cosa: io sono contento che il numero degli appassionati cresca sempre di più, ma il problema è distinguere il professionista dall’amatore: quest’ultimo si interessa e si informa solo per se stesso SENZA divulgare idee o fatti privi di fondamento, o peggio ancora far credere di essere uno “stregone” basandosi sull’ignoranza della gente. Il professionista, invece, ha studiato per anni e s’è fatto un "gran mazzo" così con gli studi (e scusate il francesismo): egli esegue il suo mestiere col fine di informare correttamente la gente, non di farsi pubblicità per ricevere più click e quindi più guadagni. Non tutti siamo esperti in una determinata materia ed è giusto che chi scrive articoli di divulgazione o fa previsioni abbia un titolo e delle conoscenze alle spalle. Infine un vero professionista non si vanta di azzeccare le previsioni a 30 giorni ma è colui che sa fin dove una previsione si può spingere e mette in conto una parola che sembra blasfema ma è importantissima in ambito previsionale: incertezza.
Davide Santini