UE presenta libro bianco Clima-Energia 2030: preoccupante retromarcia?
UE presenta libro bianco Clima-Energia 2030: preoccupante retromarcia?
Il livello di ambizione comunitario degli obiettivi climatici ed energetici deve essere coerente con la traiettoria di riduzione delle emissioni di gas-serra di almeno il 95% al 2050, in grado di contribuire a contenere il riscaldamento del pianeta almeno sotto alla soglia critica dei 2°C. Abbiamo tutti gli strumenti e ancora tempo per farlo, mentre ci stiamo avventurando verso un surriscaldamento del pianeta di oltre 4°C con scenari apocalittici.
Serve un’inversione di rotta come evidenzia il nuovo rapporto dell’IPCC. Gli scienziati del panel intergovernativo dell’ONU sui cambiamenti climatici avvertono che non è più possibile continuare su questa strada. Per Legambiente servono obiettivi legalmente vincolanti sia per la riduzione delle emissioni di gas-serra, che per le rinnovabili e l’efficienza energetica. Il solo obiettivo vincolante di riduzione delle emissioni di gas-serra non è sufficiente a stimolare i necessari investimenti per le rinnovabili e l’efficienza energetica.
Per raggiungere gli obiettivi climatici europei è indispensabile una forte trasformazione del sistema energetico con una significativa riduzione dell’uso di energia e una forte espansione delle fonti rinnovabili. Questi tre obiettivi centrali della politica energetica europea sono complementari e non possono essere sottoposti a compromessi politici di basso profilo che ne limitino l’efficacia.
Il processo verso un’economia europea a basse emissioni di carbonio - come evidenzia il rapporto sulla competitività dell’economia europea presentato oggi dalla Commissione insieme al libro bianco Clima-Energia 2030 - può creare nuove opportunità economiche dal punto di vista dell’occupazione, dell’innovazione e dello sviluppo di tecnologie pulite.
“Una sfida che l’Europa e l’Italia non possono fallire – conclude Cogliati Dezza – e rispetto alla quale la posizione assunta dal Ministro dell’Ambiente Andrea Orlando, che insieme ai suoi colleghi tedesco, inglese, francese, olandese e spagnolo, ha chiesto formalmente all’Unione europea di fissare al 40% il taglio delle emissioni di gas climalteranti entro il 2030, ci pare un importante e positivo passo avanti. Mentre ci auguriamo che il ministro per lo sviluppo economico Flavio Zanonato riveda, in base a quanto accade realmente, il suo punto di vista rispetto alla perdita di competitività delle imprese che egli attribuisce agli obiettivi sulle rinnovabili e sulla riduzione di CO2”.
Fonte: Legambiente.
A cura di Fabio Porro