L’EVOLUZIONE PREVISTA TRA VENERDÌ 7 E SABATO 8 FEBBRAIO
L’EVOLUZIONE PREVISTA TRA VENERDÌ 7 E SABATO 8 FEBBRAIO
In figura è rappresentata, in modo semplificato, l’evoluzione del tempo prevista tra venerdì 7 e sabato 8 febbraio, cioè nel corso delle quarantotto ore in cui la nostra penisola risentirà degli effetti del passaggio della goccia fredda retrograda che è prevista scivolare a nord dell’arco alpino nel suo spostamento verso la Francia. Durante questo movimento il sistema ciclonico si allungherà verso il Golfo del Leone e il Mar di Sardegna, andando così a stimolare anche la traslazione verso levante di una modesta circolazione depressionaria, attualmente parcheggiata tra l’entroterra algerino e quello tunisino.Da questa dinamica dipenderanno le future condizioni meteorologiche della nostra penisola, improntate a un peggioramento per l’azione congiunta dei due sistemi depressionari appena menzionati.
In particolare mi soffermo su due aspetti salienti, numerati in figura con 1 e 2, per indicare il diverso tipo di circolazione che sarà impegnata in questa fase instabile. Se il Nord, infatti, sarà interessato dall’ingresso dell’aria fredda che segue il sistema ciclonico retrogrado, le regioni meridionali e in misura minore quelle centrali risentiranno di un richiamo di correnti dai quadranti meridionali, indotti dal minimo nordafricano. In particolare, nella giornata di venerdì l’aria fredda presenterà in Pianura Padana isoterme a 850 hPa comprese tra -2 e -4 °C fino a raggiungere i -5 °C sul Nord-Ovest, dove si attarderà anche nella giornata di sabato per poi attenuarsi e permettere al campo termico di ritornare nelle medie del periodo tra domenica 9 e lunedì 10.
In questa fase, correnti prevalentemente di scirocco trasporteranno anche verso le nostre regioni nord-occidentali aria più temperata e umida che scorrerà al di sopra dell’aria fredda determinando precipitazioni che, sui rilievi, saranno nevose probabilmente fino a quote collinari o basso-collinari. L’area di contrasto tra il flusso sciroccale in risalita e l’aria fredda in ingresso dal Golfo del Leone si posizionerà grosso modo lungo il Tirreno, dove nella giornata di sabato è previsto formarsi un canale di precipitazioni esteso approssimativamente dalle due Isole Maggiori e l’area ionica calabrese verso Lazio, Toscana e regioni nord-occidentali. La modellistica numerica presenta, nei suoi calcoli, ancora delle incertezze sulla posizione di questo canale: esistono infatti scenari che vedrebbero cadere le precipitazioni più intense e abbondanti sul Mar Tirreno ed altri opterebbero per un maggiore interessamento anche delle aree costiere tirreniche, Sardegna compresa.
Concludo questo intervento con una considerazione. Il peggioramento del tempo in arrivo non ha nulla di straordinario e fa parte di un’evoluzione che per il Nord Italia rientra di diritto tra le condizioni meteorologiche che si possono verificare in inverno. Anzi, a voler essere pignoli, vorrei sottolineare come anche questa volta ci troveremo, con buona probabilità, a vedere una sinottica incapace di portare quelle nevicate che sull’angolo nord-occidentale fino a qualche decennio fa erano praticamente certe fino in pianura. Ancora una volta si corre quindi sul filo del rasoio e si fa affidamento a fasi con precipitazioni più intense, capaci di abbassare il limite della nevicata, per veder magari qualche fiocco spingersi fin quasi in pianura dove le sacche di aria fredda saranno più resistenti.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera