LA PROBABILE EVOLUZIONE DELLA GOCCIA FREDDA FINO A DOMENICA E LE CONSEGUENZE SUL TEMPO DELL’ITALIA
LA PROBABILE EVOLUZIONE DELLA GOCCIA FREDDA FINO A DOMENICA E LE CONSEGUENZE SUL TEMPO DELL’ITALIA
La diffusa attività temporalesca che ha interessato la maggior parte delle nostre regioni nella giornata di ieri è stata la dimostrazione che il promontorio nord africano ha subìto un parziale indebolimento. Tra domani e sabato questa figura subtropicale subirà parzialmente gli effetti della discesa, dal Nord Atlantico, di una stretta saccatura che sarà rapidamente strozzata da due circolazioni anticicloniche presenti alle alte latitudini: l’azione congiunta tra due campi di alta pressione – uno di matrice azzorriana a ovest e l’altro di matrice russo-scandinava a est – costringerà infatti il cavo d’onda a evolvere in una goccia fredda che, con buona probabilità, collocherà il proprio centro motore nei pressi del Canale della Manica tra la sera di domani (mercoledì 4) e le prime ore di giovedì 5 settembre (fig. 1, a sinistra).
L’estensione verso sud-est del raggio d’azione di questa circolazione chiusa in quota andrà così ed esporre soprattutto le nostre regioni centro-settentrionali ad una fase marcatamente instabile, legata al passaggio di un’area caratterizzata da pronunciata vorticità ciclonica dei flussi in media e alta troposfera, in evoluzione da sud-ovest verso nord-est come un pendolo: si attiveranno così condizioni favorevoli alla formazione di rovesci e temporali, anche forti, che andremo a valutare nel prossimo aggiornamento. Questa dinamica comporterà, di pari passo, anche una parziale estensione verso la nostra penisola della parte periferica del lago di aria fresca annesso alla goccia fredda, tanto che tra giovedì 5 e venerdì 6 settembre le regioni settentrionali e parte di quelle centrali (Sardegna compresa) potrebbero registrare temperature medie giornaliere nel complesso nella norma del periodo (fig. 1, a sinistra).
L’evoluzione ad oggi più probabile che si profilerebbe poi per il fine settimana vedrebbe l’isolamento della goccia fredda nei pressi del Golfo di Biscaglia e quindi in una posizione che esporrebbe la nostra penisola a un nuovo rinforzo del promontorio nord africano secondo l’ormai consolidato «effetto bilancia» in cui se a ovest c’è aria fredda che scende, a est c’è aria calda che sale (fig. 2). L’avvezione di aria subtropicale continentale potrebbe così accompagnare l’isoterma di 20 °C a 850 hPa (circa 1500 metri) fin sulle coste tirreniche e accentuare nuovamente l’anomalia di temperatura su valori tra 2 e 4 °C sopra la media al Nord e tra 4 e 8 °C al Centro-Sud e sulle due Isole Maggiori, con scarti positivi fino a 8-10 °C sulla Sardegna. Nei primi giorni della prossima settimana il segnale dominante emergente dai calcoli probabilistici propenderebbe invece per un avanzamento verso est della goccia fredda e per una sua possibile interazione con il flusso periferico di stampo atlantico.
Questo nuovo scenario andrà valutato con maggiore attenzione aspettando i nuovi aggiornamenti in virtù del fatto che, in questo disegno barico a scala continentale, è implicata proprio la previsione di evoluzione di una goccia fredda che, come è noto, non gode di buona predicibilità già a medio termine. Da questa dinamica che andremo ad analizzare nei prossimi giorni dipenderà quel deciso passo indietro dell’estate che poi potrebbe mostrare, in prevalenza, caratteristiche più tipiche del mese di settembre.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera