NEL FINE SETTIMANA UNA SPALLATA DELL’ANTICICLONE DELLE AZZORRE METTERÀ FINE ALL’ONDULAZIONE DI BLOCCO SEMISTAZIONARIA SULL’EUROPA OCCIDENTALE E ALL’ONDATA DI CALDO
NEL FINE SETTIMANA UNA SPALLATA DELL’ANTICICLONE DELLE AZZORRE METTERÀ FINE ALL’ONDULAZIONE DI BLOCCO SEMISTAZIONARIA SULL’EUROPA OCCIDENTALE E ALL’ONDATA DI CALDO
Abbiamo più volte illustrato le dinamiche del tempo legate alle vicissitudini della configurazione di blocco che interessa il Mediterraneo centro-occidentale ormai da diversi giorni. A tal proposito abbiamo visto come la nostra penisola, trovandosi nel mezzo tra la circolazione ciclonica a ovest e il promontorio nord africano a est, sia arrivata a sperimentare condizioni atmosferiche anche opposte, con il Nord interessato dalle ennesime precipitazioni anche abbondanti e l’estremo Sud sotto il primo caldo localmente anche intenso.
L’ondata di calore che ci apprestiamo a sperimentare sarà probabilmente l’ultimo atto di questo disegno sinottico che proprio in queste ore sta ricevendo, dal Nord Atlantico, l’ultimo impulso in grado di mantenere in vita, ancora per i prossimi 3-4 giorni, la forma di questa ondulazione in fase di intensificazione per l’ultima volta: a tal proposito, l’immagine satellitare delle 19:30 di questa sera (17 giugno) mostra l’avvio di questa dinamica con la spinta verso sud dell’aria fresca, diretta a ovest della penisola iberica, che va a sollecitare il richiamo di aria calda dall’entroterra nord africano, i cui avamposti si notano con l’innesco del trasporto delle polveri sahariane che hanno appena lasciato l’entroterra algerino (fig. 1). L’onda di calore sarà l’ultimo atto di questa evoluzione rimasta sostanzialmente quasi stazionaria per diversi giorni perché, da giovedì 20, una vistosa accelerazione della corrente a getto in uscita dal Nord America andrà indirettamente a sbloccare la saccatura iberica e la costringerà a evolvere verso levante.
Alle nostre latitudini, l’artefice responsabile di questo cambiamento sarà proprio l’Anticiclone delle Azzorre che riceverà da questa accelerazione la spinta zonale necessaria per smuovere un po’ le acque in questa sorta di palude in cui siamo finiti (fig. 2). Questa dinamica comporterà ovviamente il passaggio di condizioni di instabilità sull’Italia e quindi la probabilità che l’onda di calore sia seguita dalla formazione di temporali e da un calo apprezzabile delle temperature.
Per il momento non è possibile dare indicazioni ulteriori su questa nuova fase meteorologica perché l’informazione che oggi possiamo cogliere dalla media di tutte le previsioni calcolate sarebbe quella di un graduale spegnimento di queste condizioni di instabilità. In altre parole, la spinta dell’anticiclone oceanico metterebbe in movimento quel che resterà della saccatura iberica e questa, a sua volta, durante questa evoluzione verso levante, potrebbe perdere consistenza: potrebbe quindi trattarsi di un segnale instabile in via di spegnimento e quindi ancor più soggetto, ad oggi, a incertezza sugli effetti a cui potrebbe dare luogo. Torneremo a parlarne, non appena l’evoluzione sarà più chiara.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera