PRIMO CARICO DI ENERGIA IN ARRIVO DAL NORD AFRICA E UNA STABILITÀ ANCORA NON MATURA SI GETTERANNO LE BASI PER I PRIMI VIOLENTI CONTRASTI TERMICI
PRIMO CARICO DI ENERGIA IN ARRIVO DAL NORD AFRICA E UNA STABILITÀ ANCORA NON MATURA SI GETTERANNO LE BASI PER I PRIMI VIOLENTI CONTRASTI TERMICI
La dinamica atmosferica degli ultimi mesi ci ha mostrato un tipo di tempo molto irrequieto, guidato dall'instabilità che ha governato spesso le condizioni meteorologiche delle nostre latitudini e, in particolare, delle regioni centro-settentrionali italiane dove non sono mancati fenomeni temporaleschi anche di forte intensità, con grandinate già di medie dimensioni e trombe d’aria. Questa caratteristica dell’evento atmosferico anche violento, che risulta ristretto temporalmente anche a meno di un’ora e che interessa spazi limitati di territorio, è espressione della liberazione e della rapida conversione in energia cinetica di una certa quantità di energia potenziale che è presente nei bassi strati e che l’instabilità dell’atmosfera cerca di consumare con una certa fretta nella produzione proprio di questi fenomeni.
Se il calore è quindi l’elemento saliente per generare episodi di intenso maltempo, con l’avvio dell’estate è fisiologico entrare anche nella stagione che diventa potenzialmente in grado di sostenere la fenomenologia estrema, soprattutto nel momento in cui la dinamica atmosferica permette la convergenza tra masse d’aria dalle caratteristiche diametralmente opposte, come una calda di estrazione nord africana e una fresca di origine atlantica: la prima mette a disposizione il carburante e la seconda accende la miccia per farlo bruciare generando i fenomeni di forte intensità.
Nelle linee generali, possiamo dire che sarà proprio questo il principio fisico caratterizzante delle vicende del tempo della settimana che si appresta ad iniziare perché sarà pur vero che, come abbiamo detto, andremo incontro a una fase più stabile e calda a partire da mercoledì a causa dell’espansione del promontorio nord africano, ma abbiamo anche detto che la figura anticiclonica nord africana avrà ancora caratteristiche mobili e di conseguenza sarà vincolata alle vicissitudini di una corrente zonale ancora in grado di spingere a sufficienza per garantire una certa variabilità al tempo delle nostre latitudini.
Tra la fine della settimana che sta per iniziare e l’inizio della successiva, ecco allora che potrebbero verificarsi le condizioni che abbiamo appena descritto e che sarebbero potenzialmente in grado di gettare le basi per avere forti contrasti termici tra l’avvezione di aria molto calda in arrivo dall’entroterra sahariano e lo scorrimento di aria fresca sull’Europa centro-occidentale. Il transito di isoterme a 1500 metri circa (850 hPa) dal valore uguale o di qualche grado superiore ai 20 °C evidenzia, in questo contesto sinottico, il carico in arrivo di energia potenziale che potrebbe essere messa a disposizione a stretto giro se consideriamo che nei bassi strati, in queste situazioni, diventa molto probabile avere temperature massime anche superiori ai 30 °C con i primi picchi intorno ai 35 °C e che la mobilità del promontorio aprirebbe la strada alla successiva liberazione di questa energia che si potrebbe accumulare. Tutto dipenderà dai tempi e dai modi di evoluzione del sistema cresta-cavo, cioè da come avverrà l’avvicendamento tra il promontorio nord africano e la spinta zonale che guiderebbe la coda di una probabile saccatura.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera