NEL CORSO DELLA PROSSIMA SETTIMANA TEMPO PIÙ STABILE E CALDO
NEL CORSO DELLA PROSSIMA SETTIMANA TEMPO PIÙ STABILE E CALDO
La circolazione di aria fresca e instabile che tra ieri e oggi ha fatto ingresso sulle regioni settentrionali sta accompagnando gli ultimi passi di questa primavera meteorologica ormai arrivata alla fine del proprio cammino. Anche giugno inizierà quindi sotto l’influenza dell’irrequietezza atmosferica che continuerà a favorire lo sviluppo di rovesci e temporali soprattutto al Centro-Nord almeno fino all’inizio della prossima settimana perché fino a martedì insisteranno le condizioni di instabilità che hanno raggiunto con un primo impulso il Nord Italia nella giornata di ieri.
Ci sono però buone probabilità che a partire da mercoledì la situazione volga a un graduale miglioramento perché, a scala sinottica, inizieranno a cambiare gli equilibri tra le figure bariche. Il dominio dei campi anticiclonici alle alte latitudini, che ha caratterizzato la dinamica atmosferica dalla terza decade di aprile a oggi (fig. 1), lascerà il posto a una circolazione depressionaria in prossimità della penisola scandinava: interagendo con un flusso perturbato secondario in scorrimento dal medio Oceano Atlantico ai settori più occidentali europei, questa circolazione potrebbe così favorire un incremento delle altezze di geopotenziale in area mediterranea come risposta alla presenza di un campo di pressione più basso proprio a ovest del nostro continente (fig. 2).
Nella seconda parte della prossima settimana la nostra penisola potrebbe quindi risentire di una rimonta anticiclonica di matrice subtropicale continentale e, di pari passo, di un’avvezione di aria calda che comporterà un aumento delle temperature su tutta la penisola. Sarà questo l’avvio di una fase del tempo più stabile e duratura? Diciamo che l’estate farà un primo passo verso quel tipo di condizioni atmosferiche che più la caratterizzano ma, per il momento, non è possibile definire meglio lo scenario più probabile che potrebbe delinearsi dopo il 10 giugno.
Osservando infatti la gamma di soluzioni calcolate dalla modellistica numerica si apprezza ancora una certa vivacità del flusso occidentale, ragion per cui i campi anticiclonici alle nostre latitudini non dovrebbero assumere pianta stabile ma essere ancora piuttosto mobili.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera