UNA PREVISIONE RAGIONATA SUL TEMPO DI PASQUA
UNA PREVISIONE RAGIONATA SUL TEMPO DI PASQUA
Nella linea di tendenza delineata qualche giorno fa avevamo detto che le condizioni atmosferiche previste intorno a Pasqua sarebbero state decise dall’azione congiunta tra due circolazioni opposte: una depressionaria che si sarebbe posizionata sull’ovest europeo e una anticiclonica, sollecitata dalla prima, che si sarebbe invece espansa più a est assumendo la forma tipica di una modesta cresta: con una evoluzione di questo tipo avevamo così ipotizzato che la nostra penisola si sarebbe trovata ai margini delle due figure bariche e quindi in bilico tra un’azione più perturbata, legata al vortice ciclonico, e un’azione più stabile legata all’aumento in quota delle altezze di geopotenziale, sotto la spinta di una massa d’aria molto mite. In base agli ultimi aggiornamenti possiamo affermare che la linea di confine lungo cui la prima circolazione lascerebbe gradualmente campo libero alla seconda potrebbe scorrere a cavallo tra le regioni centrali e quelle settentrionali.
A tal proposito la questione riguarderebbe la trasformazione a cui andrebbe incontro la circolazione ciclonica a scala sinottica tra sabato 30 e domenica 31 marzo, nella propria evoluzione verso levante (fig. 1). Per capire il grado di incisività della depressione proprio sul tempo del giorno di Pasqua bisogna comprendere che sarà determinante la tempistica con cui la conca depressionaria andrà spostandosi, come se fosse un pendolo, verso i nostri mari di ponente, dove andrebbe ad accentuare il gradiente barico e il conseguente richiamo sciroccale: l’intensità della spinta occidentale, infatti, accelererebbe il transito della perturbazione associata alla saccatura e quindi darebbe la possibilità, a tutto il sistema perturbato, di evolvere più celermente verso est e di interessare soprattutto almeno parte delle nostre regioni settentrionali (fig. 2). Oggi, martedì 26 marzo, ci troviamo a cinque giorni dal giorno X. Una distanza temporale dall’evento pari a cinque giorni non è poco, specie se consideriamo che questa previsione si sta giocando su dettagli che non sono insignificanti. In particolare, si evidenziano i seguenti punti:
1) Una distanza temporale di cinque giorni è ancora eccessiva per prevedere con elevata affidabilità se quel pendolo ciclonico posizionerà il proprio centro motore 100-150-200 km più a ovest o più a est rispetto alla posizione prevista attualmente e quindi se la sua azione potrà essere più o meno incisiva sulle aree che per ora potrebbero essere interessate da eventuali fenomeni.
2) Una distanza temporale di cinque giorni è eccessiva per prevedere con elevata affidabilità la tempistica del passaggio delle nubi e, soprattutto, della fase piovosa associata: un ritardo o un anticipo di 6-12 ore rispetto alla tabella di marcia calcolata oggi è un particolare non di poco conto per «salvare» la giornata pasquale ma allo stesso tempo, proprio perché siamo proiettati a cinque giorni di scadenza, questo particolare è ancora affetto da molto rumore di fondo generato dall’incertezza che cresce non solo man mano che aumenta la distanza dall’evento, ma anche man mano che si vuole conoscere la previsione di dettagli sempre più spinti, ai limiti dell’indovino, tipo… a che ora inizierà o smetterà di piovere.
3) Una distanza temporale di cinque giorni per la previsione di una perturbazione che non dovrebbe essere particolarmente intensa (ad oggi, probabilità medio-basse di avere cumulate superiori ai 10 mm in 6 ore) lascia ancora aperte le ipotesi di possibili ridimensionamenti della struttura del fronte. Sapete che questa pagina è nata per fornire soprattutto spiegazioni sul perché delle previsioni che potete invece trovare altrove, dove desiderate. Per me è più importante che sia compreso questo aspetto perché è quello prettamente scientifico che si lega alla meteorologia e ai suoi gradi di libertà che proviamo a controllare, riuscendoci qualche volta di più e qualche volta di meno.
Ma è proprio questo il bello di questa… sfida.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera