INIZIO SETTIMANA CON IL PASSAGGIO DI UN’INTENSA PERTURBAZIONE
INIZIO SETTIMANA CON IL PASSAGGIO DI UN’INTENSA PERTURBAZIONE
L’inverno meteorologico si appresta a chiudere i battenti all’insegna di un nuovo cambiamento dello stato del tempo, dovuto al passaggio di un’intensa e complessa perturbazione atlantica che condizionerà l’evoluzione meteorologica della nostra penisola per gran parte della settimana che sta per iniziare. La nuova circolazione si troverà dinnanzi il modesto raffreddamento portato dall’irruzione di aria polare marittima che ha seguito la perturbazione transitata negli ultimi giorni e di cui possiamo grosso modo notare la massima spinta dell'anomalia negativa di temperatura a 850 hPa – cioè a circa 1500 metri – raggiunta durante la notte scorsa (fig. 1, a sinistra): a valori fino a 2-4 °C al di sotto della media climatologica lungo il versante occidentale si sono contrapposti valori ancora sopra la media, fino a 3-6 °C, sulle regioni meridionali.
Questo debole alito nord-atlantico sarà rapidamente sostituito dalla nuova avvezione di aria mite che prenderà gradualmente il sopravvento già dalla prossima notte, quando un sempre più strutturato flusso dai quadranti meridionali accompagnerà l’ingresso del nuovo sistema perturbato. La complessa orografia del nostro territorio ritarderà di qualche ora la completa sostituzione della massa d’aria più fredda sul Nord Italia e in modo particolare sul settore occidentale, dove di conseguenza la quota dello zero termico rallenterà probabilmente la sua ascesa rispetto al resto dell’arco alpino (fig. 1, a destra).
Questa dinamica non sarà però sufficiente a determinare nevicate fino in pianura perché il freddo arrivato nelle ultime ore è stato esiguo e non è riuscito a lasciare traccia nei bassi strati: questo particolare, non di poco conto, può farci comprendere quanto ci troviamo lontani da una dinamica da scorrimento sciroccale al di sopra di quei cuscinetti di aria fredda che fino a qualche decennio fa rappresentavano la norma per la Val Padana, anche senza scomodare irruzioni di aria gelida. Alla fine pioverà quindi in pianura e nevicherà in montagna come nel corso di un marcato peggioramento di stampo autunnale o primaverile, quando invece in una normale evoluzione di stampo invernale avremmo molto probabilmente parlato di neve diffusa al Nord-Ovest fino a quote pianeggianti, per lo meno nella prima parte del peggioramento.
Come abbiamo già descritto nella precedente analisi, l’evoluzione della depressione verso sud-est sarà lenta e di conseguenza si allungheranno i tempi del passaggio perturbato. Ci aspettiamo quindi, almeno per le prossime 48 ore, precipitazioni diffuse al Nord in graduale spostamento da ovest verso est tra domani (lunedì 26) e dopodomani (martedì 27), ma con i fenomeni più intensi e persistenti sul settore occidentale dove a fine evento le cumulate potrebbero essere anche molto abbondanti. Precipitazioni sempre più convinte e organizzate in arrivo anche sulla Sardegna e sul versante tirrenico centro-settentrionale, anche a carattere temporalesco specie lungo le coste.
Nevicate copiose sulle Alpi con quota neve in progressivo rialzo per effetto dei venti meridionali: lunedì 26 (fig. 2, a sinistra) la neve cadrà fin verso la medio-bassa collina sul Piemonte meridionale e sul versante padano dell’entroterra ligure di centro-ponente (4-600 metri), tra i 600 e i 1200 metri sul resto dell’arco alpino a seconda della conformazione delle valli e della loro esposizione alle correnti meridionali in rinforzo. Nevicate anche sull’Appennino centro-settentrionale tra i 900 e i 1500 metri, con quote in rialzo. Per via delle precipitazioni intense e persistenti, sull’arco alpino occidentale e sull'Appennino ligure centro-occidentale non si escludono condizioni di omotermia della colonna troposferica per potrebbero permettere ai fiocchi di neve di spingersi anche a quote più basse. Martedì 27 il continuo apporto di aria mite continuerà ad innanzare la quota delle nevicate che si assesteranno all’incirca tra i 1000 e i 1500 metri su tutti i settori alpini e sulle cime dell’Appennino centro-settentrionale.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera