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NORMALITÀ DEL TEMPO E ANOMALIE DEL CLIMA

Scritto da Andrea Corigliano Sabato 13 Gennaio 2024 19:00

NORMALITÀ DEL TEMPO E ANOMALIE DEL CLIMA

Differenza tra semplice variabilità e anomalieParliamo spesso di periodi caratterizzati da temperature al di sopra della media climatica e meno spesso di quelli caratterizzati invece da valori termici inferiori a essa perché numericamente, alle nostre latitudini e non solo, sono diventati minoritari. Sembra quasi un voler continuamente analizzare il tempo valutando il suo comportamento in base a ciò che io mi dovrei aspettare dalla sua dinamica nei diversi periodi dell’anno, come se si debba andare a tutti i costi a cercare se c’è qualcosa nello stato meteorologico che non va e che quindi è anomalo nel modo di manifestarsi.

In realtà, le anomalie del tempo non sono da demonizzare perché se non ci fossero non avremmo la variabilità meteorologica che caratterizza l’evoluzione atmosferica delle nostre latitudini: una perturbazione, per esempio, è una rappresentazione semplice e chiara di un’anomalia della circolazione che si manifesta con il trasporto di aria calda verso nord e di aria fredda verso sud e che quindi va a condizionare la situazione meteorologica di due aree, più o meno vaste, in cui si andranno rispettivamente a registrare temperature superiori e inferiori ai valori climatologici, con il segnale anomalo che poi evolve insieme al sistema frontale. Queste anomalie, quindi, sono solo espressione di una normalità atmosferica che alterna, nel tempo cronologico, stati diversi del tempo meteorologico.

L’anomalia diventa invece una questione climatica quando il suo segnale diventa persistente e frequente, cioè quando dura per molti giorni o intere settimane e si ripete in periodi ravvicinati nel corso di un anno, di più anni e di decenni: in questi casi la variabilità meteorologica si spegne e lascia campo libero ai periodi di blocco atmosferico con la genesi di ingombranti campi anticiclonici di natura subtropicale. Chi ci segue sa che il grafico che possiamo osservare in allegato viene utilizzato per dare indicazioni e tracciare, quando possibile, le linee di tendenza del campo termico: in questa circostanza, utilizziamo invece il grafico per far toccare con mano al lettore i concetti che abbiamo appena espresso.

In breve, l’andamento altalenante degli scenari di temperatura attorno alla media climatologica (linea rossa) sono espressione di un normale avvicendamento tra masse d’aria diverse e quindi sono le anomalie che costruiscono l’evoluzione del tempo. Nel momento in cui però questo avvicendamento lascia il posto a scenari in cui il segnale anomalo diventa persistente e significativo – e quindi denota un blocco della circolazione atmosferica – allora vuol dire che c’è qualcosa che… non va.



Attenzione: non è il singolo fenomeno che deve meravigliare perché può anch'esso far parte delle possibili evoluzioni. Al contrario, a destare curiosità e meraviglia deve essere la ripetitività con cui eventi simili si manifestano e si intensificano nel tempo. Se infatti queste fasi con anomalia robusta e continua diventano numerose, l’impronta lasciata da esse sul bilancio climatico non è più trascurabile perché, quando arriviamo a tirare le somme, abbiamo tanti stessi segni che non riescono a essere più bilanciati da segni opposti di ugual peso. Il risultato è allora quello di chiudere per esempio un andamento termico annuale con dei primati che sono davvero poco invidiabili: secondo l’ISAC-CNR di Bologna l’anno che si appena concluso è stato il secondo più caldo dal 1800 con un’anomalia di +1.12 °C rispetto al clima 1991-2020, quasi a pari merito con il 2022 che è stato il più caldo, con +1.16 °C. Bisogna poi tornare indietro di appena cinque anni per trovare, sul terzo gradino del podio, il 2018 che ha chiuso con un’anomalia di +0.73 °C.Perché riusciamo a salire sul podio così facilmente o, comunque, siamo riusciti a piazzare gli otto anni più caldi negli ultimi dieci? Perché quelle situazioni da «anomalia della circolazione atmosferica» sono diventate ormai caratterizzanti del nostro tempo meteorologico che ha perso per strada la propria variabilità.

Gli ultimi caldi anni...


Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera

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