LA DINAMICA DEL DEBUTTO DELLA FASE INVERNALE TRA IL 7 E L’8 GENNAIO E UNA PRIMA BOZZA SULLA TENDENZA SUCCESSIVA
LA DINAMICA DEL DEBUTTO DELLA FASE INVERNALE TRA IL 7 E L’8 GENNAIO E UNA PRIMA BOZZA SULLA TENDENZA SUCCESSIVA
Nei prossimi giorni avremo modo di fornire qualche dettaglio in più sul passaggio dell’intensa perturbazione che, tra il 5 e il 6 gennaio, riporterà piogge diffuse sulla nostra penisola e nevicate significative a partire dall’arco alpino. Come abbiamo però già accennato nelle precedenti analisi, sarà questo sistema frontale a far prendere una piega più invernale alle condizioni atmosferiche nel nostro bacino del Mediterraneo.
In questa disamina si vuole analizzare proprio l’inizio del cambiamento di circolazione successivo al passaggio perturbato per provare così a fornire le prime indicazioni inerenti al peso della probabile irruzione di aria fredda che, grosso modo, potrebbe verificarsi tra l’8 e il 12 gennaio. Tutto inizierà proprio sul finire del prossimo fine settimana, quando l’espansione meridiana dell’Anticiclone delle Azzorre in Oceano Atlantico andrà a stimolare la discesa di aria fredda verso le basse latitudini (fig. 1, a sinistra).
Il flusso, di origine polare marittima ma con tendenza a diventare probabilmente artico continentale con il passare dei giorni, impegnerà in una prima fase soprattutto l’Europa centrale e occidentale: su questi settori le temperature nella medio-bassa troposfera, a circa 1500 metri di quota, potrebbero così portarsi fino a 4-8 °C al di sotto delle medie stagionali già nella giornata di domenica (fig. 2, a destra). Visto il percorso occidentale a cui andrà incontro l’irruzione, l’ingresso dell’aria fredda sul Mediterraneo avverrà dalla Valle del Rodano e dalla porta di Carcassona perché sarà da qui che il flusso settentrionale sarà risucchiato dalla circolazione ciclonica in lenta evoluzione sull’Italia, insieme alla perturbazione dell’Epifania.
Osservando infatti un dettaglio di questo scenario si può notare come, tra domenica 7 e lunedì 8, la figura depressionaria si troverà ancora in piena azione sulla nostra penisola e vincolata attorno a un minimo il cui valore potrebbe oscillare attorno ai 1000 hPa (fig. 2, a sinistra). Essendo questa l’evoluzione più probabile, sarà la Sardegna a essere per prima raggiunta dalla nuova massa d’aria che successivamente tenderà a propagarsi verso levante (fig. 2, a destra): ne conseguirà un primo generalizzato calo termico su tutta la penisola e una diminuzione della quota delle nevicate che, a causa della persistenza di condizioni instabili apportate dalla circolazione ciclonica, potrebbero verificarsi fino al di sotto dei 1000 metri non solo sull’isola, ma anche sull’Appennino centro-settentrionale.
L’irruzione dovrebbe completarsi entro l’inizio della seconda decade di gennaio, dopo essersi estesa a tutte le nostre regioni con uno stato termico che potrebbe mediamente risultare tra i 2 e i 4 °C al di sotto dei valori medi stagionali: si tratta di una prima stima da intendere come valor medio del raffreddamento calcolato su cinque giorni, tra il 7 e l'11 gennaio (fig. 3, a sinistra). Questo dato avvalorerebbe così l’ipotesi di avere di fronte, almeno per il momento, una fase invernale di normale amministrazione e senza particolari eccessi.
Si conferma, infine, la persistenza del segnale anticiclonico alle alte latitudini anche nel corso della seconda decade di gennaio: ne dà testimonianza il robusto segnale delle anomalie di temperatura a 850 hPa, secondo cui a un polo di «caldo anomalo» in prossimità della Groenlandia si opporrebbe un polo di «freddo anomalo» sull’area europea centro-orientale: se nel primo caso quel segnale testimonierà proprio la mite azione anticiclonica che continuerà probabilmente a spingersi fino alle alte latitudini, nel secondo caso ci troviamo di fronte all’azione di un lobo del Vortice Polare che probabilmente si collocherà sui settori centro-settentrionali del nostro continente.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera