SI RIESCE A SCORGERE QUALCHE SEGNALE AUTUNNALE?
SI RIESCE A SCORGERE QUALCHE SEGNALE AUTUNNALE?
Si scruta l’orizzonte modellistico per cercare di vedere se nei tortuosi e intricati meandri percorsi caoticamente dalla dinamica atmosferica è possibile scorgere qualche segnale autunnale degno di questo nome. Settembre volge ormai al termine, ottobre è sulla rampa di lancio e non è quindi utopia pensare che per la nuova stagione sarebbe arrivato il momento di dare i primi segni di vita, proprio come fa un bambino appena nato che emette i primi vagiti. Oltre quell’orizzonte sembra però che non ci siano ancora segnali di cambiamento vero, ma una sorta di ritorno a quel passato che continua inesorabilmente a vestire in quota i panni del promontorio nord africano.
E così, mentre le regioni meridionali risentiranno ancora per qualche giorno degli effetti della goccia fredda in allontanamento verso l’Egeo, da ovest piano piano le superfici isobariche lungo tutta la colonna troposferica torneranno a gonfiarsi di aria calda e getteranno le fondamenta per la costruzione di una nuova struttura anticiclonica a foggia di campana (fig. 1, a sinistra), ormai nota per le sue potenzialità nel far evolvere la configurazione barica verso una situazione di blocco. Ci troviamo quindi a raccontare di nuovo il solito tempo, fatto di prevalente stabilità atmosferica e di temperature che lasciano rapidamente per strada le diminuzioni anche repentine della durata di qualche giorno per ritornare a cavalcare i valori superiori alle medie stagionali, anche in misura significativa.
Sarà di nuovo così, con nuovi scarti positivi dalla climatologia sull’ordine della decina di gradi che gradualmente torneranno a percorrere la via iberica e francese (fig. 1, a destra) per portarsi tra la fine di questo mese e l’inizio del prossimo probabilmente fino alle nostre regioni settentrionali, dove ancora una volta l’anomalia termica potrebbe risultare più intensa rispetto al resto d’Italia. Il secondo mese dell’autunno meteorologico potrebbe quindi ricevere il timone da un settembre che molto probabilmente passerà alla nostra storia climatologica come tra i più caldi della serie e che quindi contribuirà a aggiungere un nuovo mese alla lista di quelli significativamente anomali.
Proprio su questo aspetto, la curiosità di vedere se fosse possibile cogliere questo segnale di persistenza mi ha spinto oggi a condurre una breve analisi delle anomalie mensili della temperatura media dal 1980 a oggi, su base dei dati dell’ISAC-CNR di Bologna (fig. 2). Fissando in 1.5 °C la soglia dell’intensità dell’anomalia calcolata rispetto al clima 1991-2020, il conteggio dei mesi significativamente più freddi e più caldi del normale nel ventennio 1980-1999 e in quello successivo (2000-agosto 2023) è stato importante per vedere quanto è stato rapido il cambio di passo che abbiamo avuto nel corso degli ultimi quarant’anni.
Nel primo ventennio i mesi significativamente più freddi sono stati 61, scesi a soli 14 tra il 2000 e oggi, di cui appena 4 verificatisi dopo il 2007. Allo stesso modo, i mesi significativamente più caldi sono passati da appena 5 nel ventennio 1980-1999 a 37 negli Anni Duemila fino ai giorni nostri: diventeranno probabilmente 38 quando aggiungeremo questo mese di settembre che sta per chiudersi. Pensando ora a cosa sono riuscite a combinare dal punto di vista mediatico due nevicate cadute a quota 3000 metri sulla Marmolada nell'agosto scorso e vedendo grafici come questo, non si può evitare allora di pensare a quanti fiumi di inchiostro e di parole scorrerebbero se per caso dovesse capitare oggi un mese con anomalia stile gennaio 1985, settembre 1996 o febbraio 2012. Non siamo più abituati a qualche giorno in compagnia di aria più fresca, figuriamoci se dovessimo passare un intero mese in condizioni di significativa anomalia negativa! Sono sicuro che si arriverebbe a scomodare persino la Piccola Era Glaciale!
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera