POSSIBILE ONDATA DI CALDO NELLE MANI DI UNA GOCCIA FREDDA: ECCO PERCHÉ È NECESSARIO ANCORA ASPETTARE PRIMA DI SCIOGLIERE LA PROGNOSI
POSSIBILE ONDATA DI CALDO NELLE MANI DI UNA GOCCIA FREDDA: ECCO PERCHÉ È NECESSARIO ANCORA ASPETTARE PRIMA DI SCIOGLIERE LA PROGNOSI
Nella linea di tendenza discussa nell’ultima analisi abbiamo specificato come sia ancora prematura la previsione relativa all’avvio di un’ondata di calore sull’Italia dopo l’8 luglio. D’altro canto manca ancora una settimana all’inizio del possibile evento e, come tutte le previsioni che si rispettano, se si va oltre una certa distanza temporale sussiste il rischio di commettere errori non certo perché… «i modelli sbagliano», ma perché si è avuto un po’ troppa fretta di correre a dare la notizia. È pur vero che la predicibilità a medio e lungo termine degli scenari legati all’espansione del promontorio nord africano è di solito più elevata rispetto a quella relativa agli scenari che contemplano altre dinamiche, ma credo che in tutti i casi la prudenza non sia mai troppa perché, in ambito atmosferico, si ha sempre a che fare con un sistema complesso, caotico e sensibile alle condizioni iniziali.
A tal proposito, nella previsione di nostro interesse relativa alla possibile nuova espansione del promontorio subtropicale rivestirà un ruolo chiave il comportamento della goccia fredda che sabato prossimo, 8 luglio, si posizionerà grosso modo a ovest delle Isole Britanniche. Non sarà quindi una saccatura – cioè una conca di bassa pressione allungata lungo i meridiani – a stuzzicare il promontorio nord africano, bensì una circolazione sempre depressionaria ma chiusa a tutte le quote che si comporterà come una trottola in rotazione su se stessa, in posizione semistazionaria.
Definire passo dopo passo queste posizioni e i relativi raggi d’azione entro i quali agirà la goccia fredda sarà quindi fondamentale per comprendere l’entità delle sollecitazioni che proprio questa circolazione potrebbe imprimere al promontorio nord africano dal momento che, come abbiamo più volte detto, la spinta subtropicale dall’entroterra nord africano verso il Mediterraneo (freccia rossa) dipende dalla spinta che si verifica lungo i meridiani atlantici (freccia blu).
Proprio perché siamo in presenza di una goccia fredda e non saccatura, che essendo più organizzata e profonda riuscirebbe a sollecitare meglio il richiamo subtropicale, ci troviamo ancora di fronte ad un’instabilità delle soluzioni riguardanti proprio il movimento della trottola ciclonica che è isolata dal flusso perturbato principale e quindi fa un po’… quel che le pare: bastano così posizioni di poco differenti tra le soluzioni calcolate dai modelli per rafforzare, ritardare o attenuare l’espansione subtropicale alle nostre latitudini e quindi per andare incontro a diverse tipologie di avvezioni di aria calda e osservare diversi fronti di avanzamento.
In queste situazioni così in bilico, 7-10 giorni di distanza dal possibile evento sono tanti e quindi, per il momento, andare oltre una previsione che dia per probabile un rialzo termico rispetto alle temperature che si registreranno in questi giorni diventa un azzardo.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera