VELOCE IMPULSO ARTICO ALL’INIZIO DELLA PROSSIMA SETTIMANA: CALO TERMICO E TEMPO INSTABILE SPECIE AL CENTRO-SUD
VELOCE IMPULSO ARTICO ALL’INIZIO DELLA PROSSIMA SETTIMANA: CALO TERMICO E TEMPO INSTABILE SPECIE AL CENTRO-SUD
Torniamo a raccontare sul tempo dei prossimi giorni anche se, in realtà, da un certo punto di vista c’è ben poco da dire. È pur vero che si conferma la linea di tendenza che avevamo delineato qualche giorno fa a proposito dell’espansione di una saccatura di origine artica verso le nostre latitudini che porterà aria più fredda fin sul bacino del Mediterraneo centrale, ma allo stesso tempo ci troviamo ancora una volta a dover sottolineare come gli schemi della circolazione atmosferica risultino ripetutamente penalizzanti per il Nord Italia e in particolare per le regioni di Nord-Ovest che continueranno a non vedere l’arrivo di precipitazioni degne di note, tipiche della stagione primaverile.
Sembrerebbe ormai seguire una dinamica collaudata l’evoluzione del tempo sulle regioni settentrionali, come se nei cambiamenti di configurazione dopo un periodo di stabilità non esistessero altro che saccature in scivolamento da nord-ovest verso sud-est, incalzate da una nuova rimonta anticiclonica che esclude dalle precipitazioni proprio quelle aree che ne hanno più bisogno. Anche questa volta la prassi non cambierà in modo sostanziale. Infatti, già nel corso di domani – domenica 26 – l’impulso artico si porterà a ridosso dell’arco alpino con la sua parte più avanzata.
Tra la sera di domani e le prime ore di lunedì 27 l’aria fredda inizierà ad affluire sul Mediterraneo dalla Valle del Rodano, accompagnata da un sensibile rinforzo di venti di maestrale che le faranno proseguire il cammino verso sud-est e raggiungere così tutta la nostra penisola entro martedì 28 marzo (fig. 1), quando è atteso il massimo raffreddamento specie lungo il versante adriatico e le relative aree interne: qui il calo termico rispetto a ieri venerdì 24, giorno in cui si è verificato il picco dell’anomalia positiva in quota (fig. 2), sarà sensibile e stimabile in 12-15 °C a circa 1500 metri di quota. Meno marcata, invece, la diminuzione della temperatura nei bassi strati durante la fase di irruzione, anche per via del fatto che le precipitazioni non saranno così diffuse e persistenti e quindi risulterà discontinuo il rovesciamento dell’aria fredda dall’alto. Le regioni in cui le temperature massime di martedì 28 risulteranno più fresche saranno quelle del versante adriatico e ionico, dove i valori non si dovrebbero portare oltre i 13-14 °C (fig. 2, nel riquadro).
Le condizioni di instabilità inizieranno ad affacciarsi già domani, domenica (fig. 3, a sinistra), quando determineranno rovesci e qualche temporale tra il Nord-Est, il Levante Ligure e le aree interne del Centro. Nevicate da sbarramento sull’arco alpino centro-occidentale in calo fino a 1000-1200 metri. Lunedì, con l’irruzione in viaggio lungo la penisola, le condizioni di instabilità si trasferiranno sulle regioni centro-meridionali, dove avremo nuvolosità diffusa associata sempre a rovesci anche di tipo temporalesco (fig. 3, al centro): i fenomeni risulteranno più distribuiti sul versante adriatico e sulla Calabria tirrenica. Nevicate intermittenti in Appennino, con quota neve a cavallo dei 1000 metri. Ancora nevicate sui versanti esteri delle Alpi, fino a quote collinari. Martedì 28 residua instabilità, con tendenza a cessazione dei fenomeni e ad ampie schiarite (fig. 3, a destra). A seguire nuova rimonta anticiclonica da ovest e temperature in sensibile aumento.
Tutto questo è semplicemente il dinamismo della primavera, con l’unica pecca che le regioni settentrionali continuano ad essere escluse dal passaggio di precipitazioni. Questo tipo di tempo non ha nulla a che vedere con il ritorno dell’inverno, come invece si vuol far credere solo per attirare l’attenzione. La stagione invernale è ormai archiviata: adesso è arrivato il tempo dei contrasti perché lo sviluppo della dinamica atmosferica, in questo periodo, porta normalmente l’aria fredda a contendersi con l’aria calda la fascia temperata a cui il Mediterraneo appartiene.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera