UN LUNGO PERIODO A TRATTI ANCHE PERTURBATO E GOVERNATO DALL’ANTICICLONE DI BLOCCO SULLA GROENLANDIA
UN LUNGO PERIODO A TRATTI ANCHE PERTURBATO E GOVERNATO DALL’ANTICICLONE DI BLOCCO SULLA GROENLANDIA
Quando alle alte latitudini dominano gli anticicloni di blocco, il Mediterraneo diventa una delle strade battute dal flusso perturbato atlantico. Venendo meno, infatti, lo spazio disponibile per sviluppare il nastro di perturbazioni oltre il 60° parallelo nord, l’atmosfera costruisce più a sud la fascia dove poter liberare l’energia che proviene dall’interazione tra masse d’aria dalle caratteristiche anche diametralmente opposte.
Le correnti di aria molto fredda in uscita dalla sede artica per mano anticiclonica si fronteggiano così più a sud con masse d’aria più temperate e umide e costruiscono i presupposti affinché si formi alle medie latitudini un canale depressionario, cioè una fascia in cui si rinnovano in continuazione le condizioni per avere la formazione e lo sviluppo di strutture di bassa pressione e di perturbazioni che evolvono poi da ovest verso est.
Da un’analisi di insieme del segnale dominante sarà molto probabilmente questo il filo conduttore dell’evoluzione meteorologica a scala sinottica almeno fino a metà mese. Sullo scacchiere euro-atlantico le redini del tempo saranno infatti in mano all’alta pressione di blocco sulla Groenlandia che seguiterà a sospingere aria artico-marittima verso la penisola scandinava e il settore nord-occidentale europeo, fino a raggiungere le aree in aperto Oceano Atlantico dove interagirà con masse d’aria più calde di origine subtropicale.
In quota andrà così costruendosi una vera e propria autostrada trafficata da sistemi nuvolosi che, dopo essere uscita dal continente americano, si dirigerà verso l’Europa e le nostre latitudini per permettere l’evoluzione delle perturbazioni stesse anche nei nostri lidi.
Fino al 7 dicembre sarà allestito il palcoscenico e quindi assisteremo all’avvio di questa nuova fase atmosferica (fig. 1). Nella seconda parte della prossima settimana, invece, è plausibile un aumento piuttosto significativo dell’azione perturbata con un probabile ingresso deciso della corrente a getto polare, a curvatura ciclonica, proprio sull’Europa e sul Mediterraneo occidentale (fig. 2). Trovandosi l’Italia nell’area esposta al flusso mite richiamato da sud dal canale depressionario, sperimenterà un tipo di tempo sostanzialmente mite e umido e quindi più vicino a condizioni atmosferiche dalle caratteristiche autunnali. Una situazione, questa, che si tradurrà con precipitazioni anche abbondanti sui versanti esposti, a carattere piovoso in pianura e nevoso sulle Alpi.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera