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CONSIDERAZIONI SULLA FASE PIÙ FRESCA IN ARRIVO

Scritto da Andrea Corigliano Giovedì 15 Settembre 2022 00:00

CONSIDERAZIONI SULLA FASE PIÙ FRESCA IN ARRIVO

Mappa di ensemble (spaghetti) dal modello EcmwfÈ ormai confermata l’irruzione di aria decisamente più fresca, in arrivo dalle latitudini artiche, che a partire dal fine settimana inizierà ad interessare l’Italia portando le temperature al di sotto della medie climatologiche di metà settembre. Una diminuzione che possiamo definire provvidenziale se consideriamo la persistenza delle condizioni di caldo anomalo che, iniziate a metà maggio, hanno conosciuto una fase di stanca solo nella seconda metà di agosto.

Visti i tempi che corrono, la notizia che meriterebbe un po’ più di importanza non è tanto il calo termico in sé, ma la durata di questa fase dominata dalle correnti settentrionali e quindi caratterizzata da temperature che saranno – grado più, grado meno – tipiche di un autunno un po’ avanzato. Se guardiamo il comportamento degli scenari di temperatura a 850 hPa (circa 1500 metri) validi per esempio sulla verticale di Perugia (località scelta come esempio rappresentativo), possiamo infatti notare che questo periodo più fresco potrebbe durare almeno una settimana.

Abituati ad essere interessati da irruzioni di aria fredda fugaci, che il più delle volte si risolvono nel giro di 3-4 giorni, questo periodo acquista quindi la sua importanza. Basti pensare che, per trovarne di analoghi, bisogna risalire ad aprile e basti anche pensare che, se ribaltiamo questa fase «sottomedia» facendola diventare «sopramedia», la sua durata ci ha fatto compagnia praticamente per tutta l’estate, cioè per almeno una decina di settimane.



In questa fase più fresca c’è quindi un pizzico di alternanza messa in atto da una dinamica atmosferica che va a spezzare quella staticità portata dalla persistenza della stessa massa d’aria di matrice subtropicale che ormai riesce a dominare la scena sul Mediterraneo centro-occidentale con una certa facilità. In questa fase più fresca c’è allora un po’ di normale variabilità meteorologica, quella variabilità che alle nostre latitudini vediamo andare a scatti perché troppo spesso ostacolata dal dominio dei campi di alta pressione.

Il calo delle temperature e la durata della fase più fresca sono quindi un primo sospiro di sollievo, in attesa di un secondo che potremmo tirare quando si aprirà la porta atlantica, cioè la porta che lascia entrare da ovest quelle perturbazioni capaci di portare le precipitazioni autunnali, a partire dal Nord-Ovest.

Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera

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