LA PERSISTENZA DEL CALDO DI QUESTA CALDA ESTATE 2022
LA PERSISTENZA DEL CALDO DI QUESTA CALDA ESTATE 2022
Avremo modo di parlare a tempo debito dei bilanci di questa stagione estiva che si sta impegnando davvero molto per strappare lo scettro alla famigerata estate del 2003, appena diciannove anni dopo. In questo intervento desidero però spiegare, facendo riferimento al grafico allegato, che cosa significa quando affermiamo che siamo in presenza di un «persistente segnale di anomalia della circolazione atmosferica che dura dalla fine della prima decade di maggio».
Anche se i dati analizzati di temperatura fanno riferimento alla sola città di Firenze che prendiamo come caso di studio (fonte NOAA), parliamo di una situazione che grosso modo è comune a tutta l’Italia seppur con qualche distinguo, come per esempio l’esposizione del versante adriatico e del Sud a una più vivace circolazione settentrionale nelle fasi di stanca del promontorio nord africano che hanno permesso il passaggio di qualche impulso instabile. Facciamo riferimento agli ultimi novanta giorni, dal 29 aprile al 27 luglio.
Osservando l’andamento della temperatura media giornaliera (linea grigia) rispetto alla temperatura media climatica dell’ultimo trentennio (linea nera), possiamo notare come dal 6 maggio il capoluogo toscano sia entrato in un lungo periodo caratterizzato da temperature superiori alle medie che si sono mantenute tali fino alla breve parentesi di tre giorni, dall’8 al 10 luglio, quando temporaneamente l’anomalia termica è diventata debolmente negativa per poi ritornare in terreno positivo. Non ci sono quindi soltanto i numerosi picchi di caldo a testimoniare la martellante azione del campo anticiclonico subtropicale, ma soprattutto l’estensione di quell’area in grigio compresa tra le due curve di temperatura.
Questa estensione areale, che si è presentata praticamente senza interruzione per ben 83 giorni (dal 6 maggio fino a ieri), è il segnale più importante da considerare perché testimonia la persistenza di una configurazione barica soggetta in pratica a frequenti pulsazioni che hanno continuamente intensificato e attenuato l’impronta del promontorio nord africano, ma in fin dei conti senza mai cancellarla. Quell’area in grigio quantifica, in pratica, il peso notevole delle onde di calore che si sono susseguite fino a questo momento.
È quindi vero che in estate deve fare caldo. Ma quando è troppo ed è per troppo tempo, non va bene. Non va affatto bene. E questo grafico lo dimostra perché quella persistente e significativa anomalia positiva della temperatura ci sta facendo sperimentare una stagione estiva che non appartiene minimamente alle nostre latitudini.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
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Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera