IN BILICO TRA UNA LUNGA FASE CALDA E UNA NUOVA ONDA DI CALORE
IN BILICO TRA UNA LUNGA FASE CALDA E UNA NUOVA ONDA DI CALORE
Entro domani, venerdì 10 giugno, si completerà il passaggio instabile che sta avendo il merito di porre fine alla seconda ondata di calore su tutta la penisola. Con l’arrivo di aria più fresca di origine atlantica e di una fenomenologia associata anche intensa, il caldo anomalo sta lasciando il posto a condizioni termiche certamente più vivibili anche se la loro durata potrebbe essere limitata ad appena una parentesi. Dal fine settimana, infatti, sull’Europa centro-occidentale e del Mediterraneo tenderanno a ristabilirsi condizioni anticicloniche su due fronti: da un lato con l’espansione dell’alta pressione delle Azzorre verso le latitudini centrali europee e dall’altro con una nuova rimonta del promontorio nord africano verso la penisola iberica e il sud della Francia.
Il quadro sinottico previsto per domenica 12 giugno (vedi figura) sintetizza in modo chiaro non solo la situazione meteorologica che andrà concretizzandosi nel corso del prossimo fine settimana, ma anche le incertezze che nasceranno attorno alla futura evoluzione del tempo a partire proprio da questo stato atmosferico previsto. In questa prima fase, si può infatti notare come il richiamo di aria molto calda proveniente dall’entroterra marocchino trovi tra la penisola iberica e la Francia il canale per raggiungere il Nord Italia e le nostre regioni occidentali, dove il campo termico a 850 hPa è destinato a ritornare in anomalia positiva, in modo anche significativo sulle Alpi. Allo stesso modo, l’ala orientale dell’anticiclone oceanico avrà ancora il merito di esporre il versante adriatico centrale e le nostre regioni meridionali a una residua circolazione settentrionale che manterrà le temperature entro le medie climatologiche del periodo.
L’incognita, relativa all’evoluzione spazio-temporale delle condizioni atmosferiche caratterizzate da «temperature sopra la media», dipenderà da questo momento in poi dal comportamento di quel disturbo in quota che proprio domenica andrà a modificare la struttura dell’anticiclone delle Azzorre e che, allo stesso tempo, potrebbe intensificare ulteriormente il promontorio nord africano e il richiamo di aria calda subtropicale.
Sussiste ancora dell’incertezza nei calcoli dei modelli numerici, come è naturale che sia quando si tratta di prevedere l’evoluzione di una blanda saccatura – proprio come quel disturbo in quota – che potrebbe anche evolvere a goccia fredda nella fase di ipotetico avvicinamento, nel corso della prossima settimana, alle coste portoghesi. Una simile dinamica esporrebbe il Mediterraneo occidentale a un ulteriore afflusso di aria calda subtropicale che porterebbe ad un ulteriore aumento termico e quindi a un ulteriore incremento dell’intensità dell’anomalia, fino a sfociare in una nuova onda di calore. Se invece il modesto cavo d’onda dovesse scorrere sul bordo settentrionale del promontorio nord africano, evitando l’espansione meridiana che comporterebbe la sua evoluzione a goccia fredda, allora il richiamo di aria subtropicale sarebbe meno intenso e comporterebbe una fase certamente più calda del normale, ma senza arrivare ai picchi esagerati dei giorni scorsi in cui l’anomalia termica si è portata fino a 10-12 °C oltre le medie del periodo.
Resta comunque il fatto che, indipendentemente da quanto tornerà a far caldo nei prossimi giorni, andremo incontro a un nuovo periodo piuttosto lungo caratterizzato da tempo sostanzialmente stabile e da temperature sopra la media climatica. Già domenica 12, con l’arrivo degli avamposti della massa d'aria proveniente dall'entroterra marocchino, le temperature massime torneranno a cavallo dei 30 °C al Nord e tenderanno a superare questa soglia sul versante tirrenico centro-settentrionale e sulla Sardegna, dove si potrebbero raggiungere localmente picchi di 34-35 °C.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera