PERTURBAZIONI ATLANTICHE E ATTESA PER UN PO' DI SANA PIOGGIA SPECIE AL CENTRO-NORD
PERTURBAZIONI ATLANTICHE E ATTESA PER UN PO' DI SANA PIOGGIA SPECIE AL CENTRO-NORD
Gli ultimi aggiornamenti su base ECMWF lasciano intendere che l’azione perturbata in transito sull’Italia tra mercoledì 20 e lunedì 25, con gli effetti del ciclone B1 tra giovedì e venerdì e del ciclone B2 tra sabato e domenica (*), possano lasciare sul campo un buon apporto piovoso in particolare sulle regioni settentrionali, sulla Sardegna e sul versante tirrenico fino alla Campania.
Su questo ampio settore la forbice della cumulata fino a domenica sera potrebbe oscillare grosso modo tra i 30 e i 60 millimetri, con picchi che potrebbero superare i 100 mm su alcune aree montuose del Piemonte e dell’Appennino Settentrionale. Nulla di eccezionale da dover ricorrere a una terminologia roboante per raccontare l’evoluzione di una fase meteorologica di stampo atlantico perché dinamiche di questo tipo, nel corso della primavera meteorologica, dovrebbero essere molto più frequenti. E invece, dopo che la stagione ha superato da poco il giro di boa, siamo appena alla prima occasione di pioggia utile per il Nord-Ovest.
Servirebbe ora un vero e proprio treno di perturbazioni di questo tipo per risanare il grave deficit idrico che si è andato accumulando dal tardo autunno scorso, cioè da quando il peso del dominio anticiclonico è diventato sempre più forte e soffocante. I limiti della previsione deterministica non ci permettono di sapere se sarà questa la piega che prenderà la dinamica atmosferica. Potendo fare affidamento solo all’approccio probabilistico, l’unico elemento emergente dal sistema di ensemble è che un discreto segnale piovoso potrebbe ancora accompagnarci almeno tra la fine di questo mese e l'inizio di maggio: nell'esempio in figura si fa riferimento a Torino. Le caratteristiche di questo segnale non sono però ancora note e potranno essere svelate solo man mano che la distanza temporale della previsione si accorcerà e metterà a fuoco la tipologia degli eventuali nuovi impulsi.
Purtroppo la stagione meteorologica corre insieme a quella astronomica e i tempi affinché le correnti atlantiche abbiano una strada più spianata per entrare decise alle nostre latitudini – evoluzione necessaria per avere ciclogenesi e sistemi frontali che apportano piogge diffuse e organizzate – diventano sempre più risicati.
(*) I cicloni B1 e B2 sono le due circolazioni cicloniche discusse nella precedente analisi.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera