SULLA STRADA DI UN NUOVO CALO TERMICO A FINE DECADE, DALL’INTENSITÀ ANCORA INCERTA
SULLA STRADA DI UN NUOVO CALO TERMICO A FINE DECADE, DALL’INTENSITÀ ANCORA INCERTA
Un campo anticiclonico di matrice azzorriana sta conquistando l’Europa occidentale, dove nelle prossime 48 ore si rafforzerà notevolmente raggiungendo i massimi in quota (5840 metri di geopotenziale a 500 hPa) e al suolo (1042 hPa) tra le Isole Britanniche e la Francia.
La figura di alta pressione estenderà più direttamente la propria influenza alla nostra penisola nella seconda parte della settimana quando, come abbiamo detto nell'ultima analisi, garantirà non solo tempo stabile ma anche molto mite, specie in quota dove il campo termico a 850 hPa sul Centro-Nord si porterà fino a 6-8 °C al di sopra della media climatologica del periodo, con picchi di anomalia positiva fino a 10-12 °C sull’arco alpino.
Sarà l’evoluzione di questa figura anticiclonica all’inizio della prossima settimana a dar vita, molto probabilmente, ad una nuova ondulazione del flusso perturbato che incentiverà la discesa di latitudine, lungo i meridiani passanti dall’Europa centro-orientale, di una saccatura che sarà alimentata da aria artico-marittima e che quindi causerà su una buona parte del nostro continente un’intensa ondata di freddo.
Siamo in attesa di conoscere le conseguenze che questo disegno barico potrebbe avere sul tempo della nostra penisola perché, per quanto sia molto probabile un nuovo calo termico dopo la fase mite, non è ancora possibile stabilire con sufficiente attendibilità lo schema barico che potrebbe prendere forma sul Mediterraneo, né l’entità del raffreddamento. A scala sinottica, infatti, l’incertezza maggiore che emerge oggi dai calcoli probabilistici (si veda il semaforo rosso in figura) riguarda l’area dove si posizionerà il canale barico tra il promontorio subtropicale e la saccatura artica.
Anche focalizzando l’attenzione sull’area italiana (si veda la figura sovrimpressa), si apprezza la notevole divergenza degli scenari dei valori di geopotenziale a 500 hPa nei giorni di lunedì 17 e di martedì 18, ad indicare che ancora non è possibile sciogliere la prognosi.
Bisognerà quindi aspettare ancora qualche giorno per comprendere meglio gli esiti di questa dinamica, a cui potrebbe legarsi la prima vera ondata di freddo di questa stagione.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera