L’EVOLUZIONE DELLA PROSSIMA SETTIMANA MOSTRA SEGNALI OPPOSTI DAI DUE PRINCIPALI MODELLI NUMERICI
DOMENICA 9 GENNAIO PROBABILI NEVICATE FINO A BASSA QUOTA SULLE REGIONI CENTRALI
Desidero darvi una breve anticipazione del tema meteorologico che svilupperemo la prossima settimana perché dagli aggiornamenti serali dei due principali modelli numerici di previsione emerge una situazione che, dal punto di vista termico, può essere definita quasi diametralmente opposta pur essendo collegata, grosso modo, ad una configurazione barica abbastanza simile secondo cui un campo anticiclonico dovrebbe posizionarsi sull’Europa intorno al 13-14 gennaio.
Trattandosi di una linea di tendenza a medio-lungo termine non stiamo parlando di una singola previsione ma del segnale medio che emerge considerando tutti gli scenari calcolati e che, a una distanza temporale che oggi arriva ad una settimana, va in direzione opposta a seconda del sistema probabilistico di ensemble considerato.
Siamo di fronte ad un caso certamente interessante da seguire, se non altro perché l’opposizione del segnale dominante proveniente da due sistemi probabilistici non capita spesso di osservarlo con questa intensità.
Eppure, guardando l’anomalia media prevista per il campo di temperatura a 850 hPa per il 14 gennaio prossimo, si nota come la differente posizione che potrebbe assumere la figura di alta pressione – i cui contorni sono indicati dalla linea nera in grassetto – comporti un diverso comportamento della temperatura in modo particolare sull’Italia. Se lo scenario medio proveniente dall’ensemble di ECMWF (media di 50 previsioni) dà valore all’ipotesi di un campo anticiclonico con i massimi sul nord-ovest europeo, quello medio proveniente dall’ensemble di GFS (media di 30 previsioni) dà valore invece all’ipotesi di un campo anticiclonico con i massimi sull’Europa centrale.
Per quanto possa risultare minima, questa differenza sulla posizione dei centri motore delle due strutture di alta pressione comporta conseguenza non trascurabili nel momento in cui andiamo a considerare le traiettorie delle masse d’aria e gli effetti locali che queste ultime possono subire. Nel caso di ECMWF, infatti, l’intensa anomalia positiva di temperatura sul Nord Italia, stimata in 6-10 °C come segnale medio, scaturisce molto probabilmente dalla componente favonica che potrebbe attivarsi su questo settore; mentre nel caso di GFS la moderata anomalia negativa di temperatura, maggiormente robusta per il Centro-Sud e qui stimata in 4-6 °C sempre come segnale medio, deriva dall’ingresso da est di aria fredda di natura continentale.
Sarà interessante osservare allora come i ricalcoli futuri correggeranno questa tendenza, se eventualmente prevarrà una sull’altra o se la verità starà nel mezzo. Al di là di questo aspetto legato alla previsione, siamo di fronte comunque ad una situazione dall’alto valore didattico che insegna come differenze apparentemente poco significative sulla disposizione dei centri motore della dinamica atmosferica comportino conseguenze notevoli per esempio sullo stato termico del tempo.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera