DOMENICA 9 GENNAIO PROBABILI NEVICATE FINO A BASSA QUOTA SULLE REGIONI CENTRALI
DOMENICA 9 GENNAIO PROBABILI NEVICATE FINO A BASSA QUOTA SULLE REGIONI CENTRALI
Oggi parliamo dell’evoluzione dell’impulso di aria polare marittima che giungerà sull’Italia nella giornata di domenica 9 gennaio. Questo sistema perturbato si staccherà venerdì 7 da un lembo meridionale del Vortice Polare Canadese posizionato fin sulla Groenlandia e, spinto in quota da una corrente a getto molto forte che punterà verso le Isole Britanniche e la Francia, inizierà a interessare la nostra penisola nella sera di sabato per poi organizzarsi nella giornata di domenica attorno a uno stretto minimo in quota che a 500 hPa potrebbe raggiungere sulla verticale delle regioni centrali un’altezza di geopotenziale oscillante tra i 5300 e i 5400 metri (fig. 1, a sinistra).
Si tratta di valori di tutto rispetto perché indicativi della presenza negli strati medio-alti della troposfera di aria piuttosto fredda che renderà l’atmosfera instabile e quindi propensa a generare fenomeni convettivi. Seppur la modellistica ci inviti ancora a una certa cautela circa la posizione che potrebbe assumere questo vortice perché la sua limitata estensione rende più incerta la previsione della sua evoluzione (si veda il semaforo giallo), possiamo comunque dire che nelle linee generali siamo di fronte ad una dinamica del tempo favorevole ad avere nevicate fino a quote basse, anche se non è ancora è possibile sciogliere del tutto la prognosi per definire meglio la localizzazione e la quota dei probabili fenomeni. La stessa incertezza che aleggia sulla posizione del minimo a 500 hPa è presente infatti anche a quote inferiori e in particolar modo dove la struttura vorticosa, in probabile spostamento lungo il versante tirrenico, si troverà ad interagire continuamente con la catena appenninica (fig. 1, a destra).
In questo caso è sufficiente anche la correzione di un centinaio di chilometri della traiettoria – ipotesi non così remota nel ricalcolo della posizione di un vortice di limitata estensione ad una distanza temporale di 96 ore (4 giorni) – per osservare a cascata anche una correzione della localizzazione delle precipitazioni e dell’entità dell’afflusso di aria fredda in arrivo.
Su quest’ultimo aspetto, ad oggi, possiamo dire che le isoterme candidate a entrare sulle regioni centrali a 850 hPa oscilleranno grosso modo tra -3 e -6 °C: pur trattandosi di valori appartenenti a una forbice già piuttosto stretta, è chiaro che siamo di fronte a un’incertezza ancora piuttosto significativa se partendo da queste temperature dobbiamo prevedere la quota neve. Per avere allora una prima indicazione di massima, oggi possiamo affidarci alla previsione di ensemble (fig. 2) e notare che, nel corso di domenica, sussiste una probabilità nel complesso medio-alta che sulla maggior parte delle regioni centrali possa nevicare a quote collinari o basso collinari: si potrà essere più precisi, nei limiti del possibile di una previsione che comunque è sempre delicata, quando l’evento si troverà ormai alle porte.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera