PROMEMORIA PER L'INVERNO: ATTENZIONE ALLE NOTIZIE SULL’ARRIVO DI GELO E NEVE ANNUNCIATE CON LARGO ANTICIPO!
PROMEMORIA PER L'INVERNO: ATTENZIONE ALLE NOTIZIE SULL’ARRIVO DI GELO E NEVE ANNUNCIATE CON LARGO ANTICIPO!
Questo articolo vuole essere un promemoria per ricordare ai lettori che stiamo per entrare nel periodo dell’anno in cui, con estrema facilità, viene annunciato con largo anticipo l’arrivo di ondate di gelo e di neve in Italia ignorando il principio fondamentale su cui si basa una previsione a lungo termine: la perdita di affidabilità. Siamo ormai a novembre ed è normale che la modellistica numerica, tra i tanti scenari futuri che va a calcolare a distanze temporali che arrivano anche a due settimane, proponga talvolta configurazioni bariche tali che permettono all’aria fredda di scivolare anche verso il Mediterraneo e di scavare magari qui un centro di bassa pressione, capace di portare un peggioramento del tempo dalle caratteristiche prettamente invernali. Si tratta di scenari pronti all’uso per confezionare notizie dal click facile che sarebbero certamente interessanti da illustrare al grande pubblico, se non fosse che nella maggioranza dei casi questi disegni rimangono poi sulla carta perché, nel continuo ricalcolo dello stato futuro dell’atmosfera da parte della modellistica numerica, essi si modificano fino a convergere verso quello scenario più probabile che in molti casi si allontana, a conti fatti, da quello “gelido e nevoso”.
La casistica è piena di situazioni simili perché in ogni stagione invernale non sono pochi gli scenari calcolati che contemplano a lungo termine irruzioni fredde verso le basse latitudini. Solo attraverso un corretto approccio scientifico alla previsione del tempo è però possibile valutare, passo dopo passo, quanto ci possa essere di vero in uno scenario di “freddo intenso” che viene proposto con sette, dieci o addirittura quindici giorni di anticipo. Ecco, il caso di studio che vi propongo oggi vuole essere quel promemoria sempre valido per mettere in guardia il lettore da notizie sull’arrivo di gelo e neve che spesso si rivelano infondate perché imbastite senza tener conto delle incertezze di una previsione a lungo termine. Nella figura allegata è riportata, nell’immagine a sinistra, una delle cinquanta previsioni valida per il 15 novembre ed elaborata dal modello europeo ECMWF nella corsa del 7 novembre ore 12 UTC. Ripeto: una delle cinquanta previsioni. La dinamica sarebbe molto eloquente: l’espansione meridiana dell’Anticiclone delle Azzorre verso la penisola scandinava stimolerebbe la formazione di un’ampia e profonda saccatura alimentata da aria artico continentale diretta in parte anche verso l’Italia, dove si formerebbe un minimo depressionario in azione soprattutto sulle nostre regioni centro-meridionali. In soldoni, gli effetti dell'irruzione porterebbero un tempo invernale al centro-Sud, con neve sul versante adriatico centro-meridionale fino a quote molto basse. Stiamo però parlando solo di uno dei cinquanta scenari calcolati. Annunciare quindi oggi l’arrivo di gelo e neve basandosi solo su questa previsione vuol dire ignorare le altre quarantanove previsioni. Un approccio “democratico” pesa invece tutti gli scenari calcolati dal modello e prende in considerazione la previsione media che viene fuori da tutte le cinquanta previsioni calcolate. Questa previsione media è illustrata nell’immagine a destra. Tramite le linee gialle tratteggiate, si nota la bozza di un’ondulazione smussata del flusso che ricalca a grandi linee la previsione estrema, ma si tratta ancora di un segnale troppo debole, condizionato soprattutto da un’incertezza notevole che guarda caso diventa massima proprio laddove lo scenario singolo inquadrava la traiettoria del flusso artico continentale diretto verso l’Italia. L'approccio probabilistico è un modo usato dal modello per informarci che, in modo particolare su questa area geografica, non ha ancora assolutamente chiara quale dinamica potrebbe prendere forma: è necessario quindi aspettare per poter sciogliere la prognosi. Facciamo quindi attenzione quando navighiamo in rete per cercare le informazioni meteo. Evitiamo di cadere nella tentazione di leggere articoli che dipingono scenari di gelo e neve con largo anticipo e, soprattutto, evitiamo di fare gli “untori” con le condivisioni. La buona meteorologia, per essere capita ed apprezzata, ha bisogno di essere spiegata con i suoi limiti che sono espressione delle fondamenta scientifiche su cui poggia: se scardiniamo queste, previsioni del tempo e oroscopo diventano la stessa cosa.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera