Una Domenica difficile per la Liguria
Una Domenica difficile per la Liguria
Per la Liguria quella per domenica non sarà una previsione facile. Sarà uno dei casi limite, in cui l’incastro più o meno riuscito di una tessera nel mosaico sinottico che andrà a costruirsi alla mesoscala potrebbe fare la differenza sulla localizzazione delle precipitazioni più intense e quindi sulle potenziali criticità ad esse associate.
L’intenzione di questo post è di spiegarvi da dove deriva questa incertezza, partendo da una breve analisi della carta del tempo prevista proprio per domenica, alle ore 14 locali. Come detto, in media troposfera il Mediterraneo occidentale sarà interessato da un flusso umido e instabile proveniente, alla lontana, dalle latitudini subtropicali dell’Oceano Atlantico. A dimostrazione del fatto che non si tratterà di un peggioramento di stampo autunnale, al livello del mare troveremo un campo barico definito appena da una serpeggiante isobara di 1020 hPa che sarà incapace di sviluppare un gradiente di pressione e quindi di impostare una ventilazione altrettanto ben sviluppata sui nostri mari. Si attiverà solo sul Mar Tirreno un moderato richiamo sciroccale che arriverà a portare il proprio alito mite e umido fin sul Golfo Ligure, dove però si aprirà un dilemma non di poco conto sulla dinamica dei venti che qui potrebbe venirsi a creare.
Come si può osservare, quell’isobara serpeggiante assumerà probabilmente la forma di un’ansa anticiclonica sulla Pianura Padana occidentale (una sorta di “naso padano”) perché su questa ristretta area la presenza di una sacca d’aria relativamente più fresca rispetto a quella portata dal richiamo sciroccale farà aumentare nei bassi strati la pressione atmosferica quanto basta da disegnare quell’ansa. Sarà sufficiente questa situazione a innescare venti di tramontana tra il genovesato e il savonese? Per la modellistica numerica la situazione non sembra essere ancora particolarmente chiara perché sulla Pianura Padana, tutto sommato, fa ancora piuttosto caldo. Quell’ansa anticiclonica diventa particolarmente pronunciata quando la parte occidentale della Valle si raffredda per bene e, facendo aumentare il gradiente di pressione con il versante ligure dove arriva aria ben più mite in un contesto depressionario, permette senza problemi il travaso della tramontana scura. Nel caso di domenica siamo ancora lontani da questa situazione ideale, per cui l’impostazione o meno di una linea di convergenza tra il richiamo sciroccale e il flusso settentrionale non viene contemplato in tutti i calcoli della modellistica numerica. Si potrebbero fare strada due scenari: il primo avvalorerebbe l’ipotesi dell’assenza della convergenza tra i due flussi e andrebbe a favore dell’interazione del flusso sciroccale con il versante appenninico sopravvento (stau), mentre il secondo prenderebbe in considerazione proprio l’interazione scirocco-tramontana.
Questa differenza lieve, ma molto importante per capire la dinamica e l’evoluzione delle precipitazioni, è pura questione di calcolo dei modelli numerici. Alcune simulazioni ritengono infatti che quell’ansa anticiclonica possa essere sufficientemente pronunciata da innescare un gradiente che richiamerebbe la tramontana sul Golfo, altre invece ritengono di no. Un sì e un no separati magari da qualche decimo di hectopascal di differenza circa la solidità di quell’ansa anticiclonica!
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera