DAL FREDDO INTENSO A UNA NUOVA FASE PRIMAVERILE ENTRO I PROSSIMI DIECI GIORNI
DAL FREDDO INTENSO A UNA NUOVA FASE PRIMAVERILE ENTRO I PROSSIMI DIECI GIORNI
Il dinamismo di questa stagione invernale sta caratterizzando dal punto di vista termico questo febbraio che si avvia al suo giro di boa in compagnia di un’intensa ondata di freddo ormai in fase di attenuazione. Gli eccessi termici a carattere caldo e freddo che hanno caratterizzato la prima parte dell’ultimo mese dell’inverno meteorologico continueranno anche nei prossimi giorni perché, con buona probabilità, quel caldo fuori stagione che ci ha tenuto compagnia nel corso della prima decade tornerà nuovamente durante l’ultima settimana di febbraio, quando il Mediterraneo centrale e la nostra penisola saranno molto probabilmente interessati da una nuova espansione dell’anticiclone nord africano.
Il passaggio di consegue tra l’aria artica continentale che sta attualmente esaurendo il suo afflusso sulle regioni meridionali e quella subtropicale sahariana che dovrebbe prendere il sopravvento dopo il 20 avverrà in modo graduale e con la partecipazione iniziale di una circolazione zonale che, muovendosi dall’Oceano Atlantico, porterà inizialmente una fase meteorologica caratterizzata da estrema variabilità atmosferica.
Nei prossimi 4-5 giorni il campo anticiclonico che ci sta interessando andrà infatti attenuandosi e ciò consentirà una ripresa di un flusso occidentale scarsamente ondulato che, anche se non sarà associato a peggioramenti ben organizzati, sarà comunque responsabile di un aumento generalizzato della nuvolosità che si mostrerà più presente sulle nostre regioni centro-settentrionali, con la possibilità/probabilità di avere anche precipitazioni.
Una ripresa della pressione atmosferica si avrà invece proprio all’inizio della terza decade, quando l’approssimarsi di una saccatura alle coste occidentali europee e la sua probabile successiva evoluzione a goccia fredda potrebbe stuzzicare un’avvezione di aria particolarmente mite, di origine subtropicale continentale, proprio verso il Mediterraneo e l’Italia (figura 1). Le superfici isobariche che si trovano nella troposfera sovrastante le nostre latitudini torneranno così a gonfiarsi, proprio come succede quando aria calda viene pompata all’interno del pallone aerostatico di una mongolfiera: prendendo in considerazione le elaborazioni di oggi, per esempio, la buona predicibilità che caratterizza le soluzioni calcolate dai modelli numerici ci permette di ritenere credibile che proprio sulla verticale dell’Italia le altezze di geopotenziale a 500 hPa possano portarsi al di sopra dei 5760 metri, cioè al di sopra di un valore che solitamente è tipico della stagione estiva. Mentre in Oceano Atlantico l’intensa circolazione ciclonica d’Islanda continuerà a sfornare sistemi perturbati e l’intensa circolazione artica continuerà a portare severe condizioni invernali sull’Europa nord-orientale, il Mediterraneo centro-occidentale vedrà così molto probabilmente un nuovo anticipo di primavera con tempo sostanzialmente stabile e insolitamente mite, specie nelle ore centrali del giorno.
Il graduale cambio di passo tra masse d’aria dalle caratteristiche termodinamiche diametralmente opposte è ancor più evidente nella previsione della distribuzione del campo di temperatura a 850 hPa (figura 2), da cui è possibile osservare proprio il netto aumento termico che in quota – e parallelamente anche al suolo – avremo con buona probabilità entro i prossimi dieci giorni. Anche se non possiamo ovviamente ancora scendere nei dettagli perché stiamo pur sempre parlando di una linea di tendenza a lungo termine, possiamo comunque stimare con discreta affidabilità che entro la metà della terza decade del mese le temperature a circa 1500 metri potrebbero essere anche di circa 15 °C superiori a quelle attuali: questa valutazione, condotta analizzando le previsioni di ensemble sulla verticale di Roma, va ovviamente intesa non certo come una previsione puntuale riferita alla città, ma va interpretata solo come “potenza del segnale atmosferico” che nei prossimi giorni andrà gradualmente strutturando il nuovo scenario meteorologico.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera