UN NUOVO TRENO DI PERTURBAZIONI ATLANTICHE IN ARRIVO SUL BINARIO ITALIA
UN NUOVO TRENO DI PERTURBAZIONI ATLANTICHE IN ARRIVO SUL BINARIO ITALIA
È ormai giunta quasi agli sgoccioli la fase di relativa stabilità atmosferica portata dall’espansione verso il Mediterraneo centrale e l’Italia dell’anticiclone nord africano. Non solo una tregua del maltempo, ma anche un vero e proprio anticipo di primavera grazie alla complicità di aria particolarmente mite che dall’entroterra sahariano si è portata soprattutto verso le nostre regioni centro-meridionali, dove anche nella giornata di oggi le temperature massime diurne stanno facendo registrare valori particolarmente elevati per il periodo. Al momento della scrittura di questo articolo si registravano per esempio 20 °C a Viterbo e Napoli, 22 °C a Roma, 23 °C ad Alghero e 26 °C a Palermo.
Nelle prossime ore, tuttavia, la situazione andrà lentamente cambiando perché la cresta dell’ondulazione che è stata responsabile di queste condizioni atmosferiche lascerà il posto all’ingresso, da ovest, di una circolazione opposta di bassa pressione che accompagnerà il passaggio, tra domani (domenica 7) e lunedì 8 febbraio, di una perturbazione che farà probabilmente da apripista a una nuova fase meteorologica impostata dalla circolazione atlantica. A tal proposito, per avere un’idea della situazione che si prospetta nei prossimi giorni, possiamo osservare la prima figura che illustra nel complesso la dinamica atmosferica che caratterizzerà il tempo sul nostro continente almeno fino a mercoledì 10 febbraio.
È bene evidente la collana composta dai centri di bassa pressione che, come se fossero i vagoni di un treno, saranno convogliati dalle correnti portanti d’alta quota verso il Mediterraneo e l’Italia. In particolare, il centro depressionario B1 sarà quello che accompagnerà la perturbazione in arrivo tra domani e lunedì, seguito a ruota dal minimo B2 che farà il suo ingresso sul Mediterraneo occidentale nel pomeriggio-sera di lunedì e dal minimo B3 che probabilmente porterà la sua perturbazione a interessare la nostra penisola dalla notte di mercoledì 10 febbraio.
Sulle sorti della quarta circolazione ciclonica non possiamo ancora pronunciarci perché il suo cammino verso le nostre latitudini potrebbe essere ostacolato da una rimonta anticiclonica ancora tutta da inquadrare. Indipendentemente da questo, tuttavia, possiamo comunque affermare che almeno fino a metà della prossima settimana dalle coste orientali del Nord America all’Europa centro occidentale, passando per l’Oceano Atlantico, andrà costruendosi una sorta di cinghia di trasmissione in grado di fare entrare alle nostre latitudini correnti non particolarmente fredde di origine atlantica e fare uscire dal nostro continente aria gelida di origine artico-continentale che percorrerà con moto retrogrado (est-ovest) le alte latitudini oceaniche.
Sarà proprio l’ingresso del flusso atlantico, che avverrà al seguito della prima perturbazione della serie in arrivo tra domani e lunedì, a far giungere aria più fresca di origine polare marittima e a far diminuire anche sensibilmente le temperature entro le prossime 48 ore, soprattutto sulle nostre regioni centro-meridionali. Una stima del salto termico è indicata nella seconda figura, in cui si mostra il confronto tra l’anomalia della temperatura sulla superficie di 850 hPa prima del passaggio della perturbazione (la situazione è riferita a questa sera) e a passaggio ultimato, entro la sera di lunedì 8 febbraio. L’avvicendamento tra l’aria subtropicale continentale e quella polare marittima potrebbe comportare una diminuzione nell’ordine dei 10 °C perché si passerà dai valori attuali che sono anche di 10-12 °C sopra la media del periodo a valori che oscilleranno attorno alla stessa.
In questa circostanza è quindi chiaro che affermare “calo termico anche sensibile” non equivale a dire che arriva il freddo perché le temperature torneranno, grosso modo, attorno ai valori che sono tipici per la prima decade di febbraio. Il freddo, anche molto intenso, sarà quello che invece caratterizzerà il tempo dei paesi dell’Europa centro-settentrionale dove le temperature si porteranno, a seconda delle zona, tra gli 8 e i 12 °C al di sotto della media climatologica. Dire che arriva il freddo vuol dire, infatti, che il campo termico deve portarsi su valori inferiori di almeno 3-4 °C alla climatologia del periodo: l’Italia, almeno per il momento, non sperimenterà queste condizioni.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera