ECCO COME TI CONFEZIONO UNA FAKE-NEWS SULL’ARRIVO DEL GELO
ECCO COME TI CONFEZIONO UNA FAKE-NEWS SULL’ARRIVO DEL GELO
Una buona parte dell’informazione meteorologica che circola sul web propone ondate di gelo molto in là nel tempo a suon di titoli accattivanti per invitare il lettore a leggere la notizia e a condividerla sulle piattaforme social. Nella stragrande maggioranza dei casi quegli scenari sbandierati ai quattro venti rimangono poi sulla carta perché la dinamica atmosferica propone nella realtà evoluzioni diverse, spesso anche molto lontane dal tipo di scenario comunicato al grande pubblico con larghissimo anticipo. Oggi voglio salire anch’io, di proposito, su questa giostra circense che fabbrica questo tipo di notizie per farvi toccare con mano come si arriva a confezionare questo tipo di informazione "appetitosa" perché è una vera e propria “macchina da click”.
Per fare questo ci avvaliamo dell’ausilio delle previsioni di ensemble del Global Forecast System (GFS) prodotte oggi e valide fino al 1° febbraio relativamente alla temperatura a 850 hPa, cioè a circa 1500 metri, per esempio sulla verticale di Bologna (vedi figura 1). Senza scendere troppo nei dettagli, si tratta di 32 previsioni parallele, indicate ciascuna da una linea colorata, che vengono raffigurate su un piano in cui in basso si riporta la data e a fianco a sinistra la scala della temperatura. Grazie a grafici come questo l’esperto può trattare l’evoluzione del tempo in chiave probabilistica e vedere fino a quale orizzonte temporale è possibile spingersi oggi per fornire una linea di tendenza affidabile: in questo caso l’applicazione è valida per la temperatura a 850 hPa ed è utile per sapere il tipo di massa d’aria che ci potrebbe interessare nei prossimi giorni. Per scegliere il limite temporale oltre il quale la previsione perde affidabilità si guarda il comportamento di tutte quelle previsioni raffigurate: fino a quando esse sono praticamente sovrapposte le une alle altre allora lo scenario meteorologico riconducibile a quelle previsioni può essere ritenuto attendibile, mentre dal momento in cui esse iniziano a divergere e a sparpagliarsi sempre di più allora l’incertezza aumenta e non è più possibile dare indicazioni attendibili su base scientifica.
Che cosa si può allora affermare, per esempio, guardando oggi l’andamento degli scenari di ensemble della temperatura sulla verticale di Bologna? Qual è, ad oggi, il limite temporale massimo entro il quale una previsione sull’andamento della temperatura a 850 hPa sul capoluogo emiliano può essere ritenuta attendibile? Dall’analisi del comportamento di tutte le linee colorate possiamo dire che questo limite è grosso modo fissato al 24 gennaio perché fino a quella data le previsioni sono concordi nel ritenere probabile una fase di graduale aumento termico da oggi fino al 22 gennaio, seguito probabilmente da un lieve calo nelle ventiquattro ore successive. Dal 24 gennaio, però, gli scenari iniziano a divergere e quindi da quel momento in poi diventa sempre più difficile dare indicazioni perché ogni scenario calcolato diventa equiprobabile e la media delle previsioni (media di ensemble = AVG in figura), indicata dalla linea bianca, diventa sempre meno rappresentativa dello scenario più probabile. Nell’analisi di questa evoluzione, il professionista si ferma qui e non va oltre perché al di là di questo limite la qualità della previsione è in fase di sensibile deterioramento e diventa scadente.
Verso il 31 gennaio, sul finire della corsa modellistica, c’è però una delle 32 previsioni che indica una temperatura prevista a 850 hPa di circa -10 °C (si vedano nella tabella in sovraimpressione tutti i valori previsti). Ignorando allora il fatto che questo è solo uno scenario, che ce ne sono altri 31 che spaziano su un intervallo termico di oltre dieci gradi a dimostrare l’elevata incertezza del quadro previsionale e che questo scenario è “estremo” perché è il più freddo di tutti, se io non rispettassi la prassi scientifica nell’approccio alla previsione del tempo potrei scrivere un articolo titolandolo in questo modo: “FINE MESE CON GELO IN ARRIVO”. Farei incetta di click e di condivisioni. Sull’area euro-atlantica questa previsione corrisponderebbe infatti alla configurazione sinottica rappresentata in figura 2, in cui si nota una discesa di aria estremamente fredda verso la nostra penisola che però, ad oggi, non ha alcuna valenza a fini previsionali per i motivi spiegati sopra.
Per concludere, pongo una domanda. Perché va di moda questo modo di fare informazione? Perché la stragrande maggioranza dell’utenza che consulta le previsioni del tempo non sa che queste previsioni hanno dei limiti che vanno rispettati e di conseguenza non ha la possibilità di filtrare tutto ciò che arriva. Se un certo tipo di informazione riesce a diffondersi facilmente è perché c’è un problema culturale che è rimasto irrisolto e che è andato peggiorando con l’avvento di internet.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera