IMPULSO ARTICO TRA VENERDÌ E SABATO PORTERÀ SULL’ITALIA UNA CAREZZA INVERNALE
IMPULSO ARTICO TRA VENERDÌ E SABATO PORTERÀ SULL’ITALIA UNA CAREZZA INVERNALE
Nell’ultima analisi ci eravamo lasciati con un nuovo peggioramento in sospeso che si sarebbe dovuto verificare a cavallo tra la seconda e la terza decade del mese. Dopo aver lasciato alla modellistica numerica il tempo necessario per ricalcolare più volte lo stato futuro dell’atmosfera, accompagnandolo di volta in volta a un’affidabilità crescente, oggi possiamo in parte sciogliere la prognosi e confermare che questo nuovo cambiamento interesserà l’Italia in modo particolare tra venerdì 20 e sabato 21 novembre.
Si tratterà di un impulso di origine artica che in circa 24-36 ore si propagherà a tutta l’Italia, risultando più attivo sulle nostre regioni centro-meridionali e in particolare sul versante adriatico, e che si allontanerà poi verso levante di tutta fretta incalzato da ovest da una espansione lungo i paralleli dell’Anticiclone delle Azzorre che trasporterà, soprattutto in quota, aria più mite di origine atlantica. Proprio come sta avvenendo con il modesto passaggio perturbato in atto in queste ore, giunto sul Sud Italia e seguito a ruota da un aumento dei valori barici a partire dalle regioni settentrionali, sarà la rapidità a caratterizzare anche il transito di questo nuovo sistema frontale: è questo un segnale chiaro inviato dal campo anticiclonico alle correnti perturbate atlantiche per far capire chi ha ancora in mano le redini della dinamica atmosferica alle nostre latitudini. È proprio la rapidità di evoluzione della perturbazione a mettere ancora parzialmente in difficoltà la modellistica nel quantificare al meglio le caratteristiche di questo impulso. Lo possiamo capire commentando le due figure in allegato. La prima immagine a sinistra mostra la previsione media di ensemble, calcolata tenendo conto di 51 previsioni simultanee, del campo di pressione al livello del mare valida per le prime ore della notte di venerdì 21.
Come si può notare la circolazione delle masse d’aria è impostata da una sorta di scivolo (in gergo tecnico si chiama “gradiente barico”) che si verrà a creare tra l’Anticiclone delle Azzorre a ovest con massimi intorno ai 1040 hPa sul Golfo di Biscaglia e una depressione artica sul nord della penisola scandinava. Con una configurazione del genere, ecco che allora aria molto fredda, di origine artico-marittima, si porterà velocemente verso l’Europa centrale fino ad addossarsi all’arco alpino, come mostra la previsione media di ensemble del campo di temperatura a 850 hPa, cioè a circa 1500 metri di quota, raffigurata in figura 1 a destra. L’accumulo dell’aria fredda sui versanti esteri delle Alpi farà qui aumentare rapidamente la pressione (ricordiamoci che l’aria fredda pesa!) e di conseguenza l’Italia, rispetto ai settori d’oltralpe, si troverà all’interno di un campo barico indefinito che con il passare delle ore tenderà a divenire blandamente ciclonico sull’area tirrenica.
Basteranno appena 24 ore per veder muovere questo modesto minimo depressionario verso le regioni meridionali, incalzato da una nuova possente rimonta anticiclonica destinata a interessare soprattutto la Francia, la Svizzera, l’Austria e la Germania meridionale, dove il barometro segnerà valori superiori ai 1030 hPa, localmente ai 1035 hPa. Come si può infatti vedere nella seconda immagine, in cui è riportata la previsione valida per sabato 22 novembre, questa volta il gradiente barico sarà particolarmente attivo sull’Italia, per via dell’elevata differenza dei valori di pressione tra i settore alpino e la Sicilia, dove ci aspettiamo valori sui 1010-1015 hPa: una differenza di pressione anche superiore ai 20 hPa, distribuita in circa 1500 km di distanza, sarà la spinta che riceverà l’aria fredda per entrare su buona parte della penisola dai quadranti orientali con venti prevalentemente di bora, di tramontana e di grecale. Tenendo sempre conto della previsione media del campo di temperatura, è veritiero ritenere probabile l’ingresso dell’isoterma di 0 °C sulle nostre regioni centro-settentrionali e di isoterme dal valore leggermente inferiore sul Nord-Est.
Per il momento, possiamo però dire che il passaggio di questo veloce fronte freddo porterà molto probabilmente una fenomenologia più organizzata al Centro-Sud e in particolar modo sul versante adriatico, porterà molto probabilmente un sensibile rinforzo della ventilazione dai quadranti settentrionali e porterà molto probabilmente un calo termico: nei valori massimi, questo sarà più sensibile laddove si avranno precipitazioni (con quota neve in calo in Appennino, ancora da definire), mentre nei valori minimi la diminuzione sarà più sensibile laddove il cielo di notte si presenterà sereno e terso, in condizioni di calma di vento perché queste sono le condizioni favorevoli alla maggiore dispersione di calore verso lo spazio.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera