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DA DOMENICA IN COSTRUZIONE UNA FASE DI MARCATO MALTEMPO, DESTINATO A INTERESSARE SOPRATTUTTO IL CENTRO-SUD

Scritto da Andrea Corigliano Giovedì 08 Ottobre 2020 17:00

DA DOMENICA IN COSTRUZIONE UNA FASE DI MARCATO MALTEMPO, DESTINATO A INTERESSARE SOPRATTUTTO IL CENTRO-SUD

Mappe previsione lunedì 12 ottobre 2020 - Figura 1Abbiamo lasciato alla modellistica numerica un giorno di tempo per aggiustare la configurazione barica che andrà costruendosi sul bacino del Mediterraneo nel corso di questo fine settimana e che, come abbiamo scritto negli precedenti interventi, sarà responsabile di un nuovo incisivo peggioramento delle condizioni atmosferiche destinato ad aprire alle nostre latitudini una nuova ferita che non si rimarginerà molto in fretta.

Ancora una volta ad avere in mano le redini del tempo di casa nostra sarà la corrente a getto polare, quell’impetuoso fiume d’aria che sfreccia a circa 9000 metri di quota alla velocità di una Ferrari e che nel proprio moto ondulatorio attorno al globo questa volta ha deciso di passare qualche giorno anche sull’entroterra nord africano, andando così a scavare una saccatura di matrice artica che possiamo osservare per esempio sulla superficie isobarica di 500 hPa e che all’inizio della prossima settimana posizionerà il proprio asse passante proprio per l’Italia (figura 1).

Sarà proprio questa evoluzione a determinare sul nostro bacino la costruzione di una fase di maltempo che a partire da sabato 10 ottobre inizierà ad affacciarsi a partire dalle regioni settentrionali, ma che sarà destinata ad acutizzarsi soprattutto sulle regioni centro-meridionali tra domenica 11 e lunedì 12 per alcune complicazioni legate proprio alla penetrazione della corrente a getto polare fino a latitudini così meridionali.

Osservando infatti la previsione del movimento di questo impetuoso flusso sul piano isobarico di 300 hPa (figura 2) – ci troviamo intorno a quei 9000 metri citati prima – si può osservare come la forma del cavo d’onda che andrà a delineare la saccatura sia disegnata anche dall’andamento della corrente che sarà diretta dal Nord-Atlantico all’entroterra algerino-tunisino e che poi, una volta qui giunta, sterzerà rapidamente per cambiare direzione e dirigersi da sud-ovest verso nord-est.

L’area critica dove l’atmosfera getterà le basi per la costruzione del maltempo sarà quel settore circolettato in rosso, cioè dove lunedì 12 ottobre sarà massima la vorticità positiva e quindi la predisposizione della colonna atmosferica a invorticarsi su se stessa.

Immaginiamoci infatti la corrente a getto come se fosse un’automobile che corre a folle velocità e che è costretta rapidamente a curvare e quindi a ruotare su se stessa in senso antiorario, cioè ciclonico, nel momento in cui affronta la curva.


Mappe previsione lunedì 12 ottobre 2020 - Figura 2
Mappe previsione lunedì 12 ottobre 2020 - Figura 3
Tra l’altro, come la didattica insegna, questa predisposizione all’invorticamento sarà trasportata lungo il ramo ascendente della medesima corrente a getto, nel momento in cui superata la curva essa risalirà verso nord. Questa avvezione di vorticità, secondo le elaborazioni del modello europeo, è prevista passare proprio sulle regioni meridionali (figura 3) e sarà molto probabilmente segnalata da una ciclogenesi in risalita e in approfondimento dal Nord Africa verso l’area ionica, la cui formazione sarà incentivata anche dalla divergenza effettiva di massa d’aria alle quote superiori generata proprio dal passaggio della corrente a getto, bilanciata nei bassi strati dalla convergenza dei flussi che andranno a costruire proprio il centro depressionario.

A causa dell’incertezza legata a questo tipo di dinamiche che vedono le depressioni nascere sull’entroterra nord-africano, definite subdole dal Generale Andrea Baroni per la difficoltà ad essere colte dalla modellistica numerica, aspettiamo ancora qualche aggiornamento prima di definire meglio la probabile formazione di quest’area depressionaria e l’entità del suo approfondimento barico. In questo contesto atmosferico, le precipitazioni non potranno comunque che divenire estese e portare a cumulate che localmente potrebbero diventare anche abbondanti proprio sulle regioni del Sud Italia.

Completerà l’evoluzione un deciso calo delle temperature che sarà più marcato sulle regioni centro-settentrionali e che, tra domenica e lunedì, potrebbe portare la neve a cadere sulle Alpi centro-orientali a quote inferiori ai 1000 metri.Detto questo, non ci resta che entrare nei dettagli giorno dopo giorno, per dettagliare gli eventi nella loro scala spazio-temporale. È quello che faremo dal prossimo intervento, partendo come abbiamo sempre fatto dall’analisi della carta del tempo con le isobare e con i fronti.

Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera

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