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QUELL’ILLUSORIA “BURRASCA DI FINE ESTATE”

Scritto da Andrea Corigliano Mercoledì 16 Settembre 2020 00:00

QUELL’ILLUSORIA “BURRASCA DI FINE ESTATE”

Anomalie geopotenziale 15 Settembre 2020Cari amici, prima di andare avanti con l’analisi e la discussione sul probabile comportamento futuro del tempo desidero scrivere alcune considerazioni sulle vicissitudini meteorologiche delle ultime due settimane per invitarvi a una breve riflessione. Se ben ricordate, sul finire di agosto scrivevamo su queste pagine l’arrivo della “burrasca di fine estate”, portata dal passaggio di una perturbazione atlantica ben strutturata che avrebbe dovuto mettere in crisi la bella stagione grazie all’arrivo di piogge, temporali e di un sensibile calo termico.

Si direbbe una prassi a cui il declino stagionale non può sottrarsi, come tra l’altro ha sempre ricordato nella seguitissima trasmissione “Che tempo fa” il Generale Andrea Baroni quando, parlando proprio della “burrasca di Ferragosto”, annunciava l’inizio della fase decadente della stagione estiva perché da quel momento in poi il periodo più caldo dell’estate, noto come solleone, sarebbe rimasto alle spalle.

Guardandolo sotto quest’ottica, il passaggio perturbato di fine agosto ha certamente lasciato il segno con fenomeni che in alcune aree sono stati anche particolarmente intensi, per non parlare del crollo delle temperature che sono arrivate a perdere anche una dozzina di gradi da un giorno all’altro e che, nei valori minimi, ad inizio settembre sono scese quasi ovunque al di sotto dei 15 °C, con picchi anche fino a 8-10 °C nelle zone interne al primo mattino.

Quell’evento ha chiuso un’estate tutto sommato accettabile e non particolarmente calda, specie se confrontata con le estati degli ultimi 15-20 anni che, quanto a calura, hanno osato di più. Non avremmo però mai immaginato che, sull’avvio della seconda decade di settembre, una marcata anomalia della circolazione atmosferica a scala europea si sarebbe manifestata con un’intensità tale da riportare il caldo intenso tipico di luglio e di agosto su alcune aree del nostro continente e stabilire così moltissimi nuovi record, come è successo in Francia dove negli ultimi giorni le temperature massime hanno superato anche i 35 °C, con picchi fino a 37-38 °C.

Nella figura in allegato parla da sola la pesante ed estesa anomalia del campo di altezza di geopotenziale a 500 hPa, avuta nella giornata di martedì 15 settembre, che ha dato forma a un anticiclone in posizione marcatamente anomala e che è arrivata a toccare addirittura i 300 metri tra la Germania e la Polonia. In Italia, pur trovandosi ai margini delle anomalie termiche positive più pesanti che sul settore centro-occidentale del nostro continente hanno anche raggiunto i 15-16 °C, non sono state poche le località che hanno visto raggiungere e superare i 30 °C, cioè un valore che per metà settembre inizia a rappresentare uno scarto consistente rispetto alla climatologia del periodo anche alle nostre latitudini. A posteriori, possiamo quindi affermare che quella “burrasca di fine estate”, passata a cavallo tra agosto e settembre, ha assunto allora l’importanza di un’incisiva rinfrescata seguita da un’ondata di calore tardiva che fortunatamente non ha avuto modo di sviluppare tutte le proprie potenzialità grazie alla minore durata del soleggiamento (ormai siamo prossimi all’equinozio) e alla minore incidenza dei raggi solari: è proprio il caso di dire che il fattore astronomico ha dato una mano.


Quando diventano frequenti nel corso dell’anno, sono proprio queste le anomalie della circolazione atmosferica capaci di mettere i bastoni tra le ruote al normale iter delle stagioni facendole anche saltare: l’inverno di quest’anno ne è stata la dimostrazione più evidente. Segno di un clima che sta cambiando in fretta e che ci fa per esempio comprendere come gli eventi atmosferici, etichettati dai maestri della meteorologia italiana di appena qualche decennio fa come “la burrasca di Ferragosto” o “la tempesta equinoziale" (quest’ultima per evidenziare alle nostre latitudini l’apertura della porta atlantica che di solito dovrebbe avvenire tra la fine di settembre e la prima decade di ottobre), trovano ormai una scarsa corrispondenza nel tempo che poi osserviamo.

Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!

Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera

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