DA DOMENICA UN PRIMO CEDIMENTO DELL’ANTICICLONE POTREBBE APRIRE UNA FASE NUOVAMENTE INSTABILE
DA DOMENICA UN PRIMO CEDIMENTO DELL’ANTICICLONE POTREBBE APRIRE UNA FASE NUOVAMENTE INSTABILE
Nei meandri caotici dell’atmosfera all’interno dei quali si muove la modellistica numerica per provare a intercettare segnali discretamente affidabili sulla linea di tendenza, iniziano a intravedersi scenari intenzionati a porre fine a questa prima ondata di caldo appena iniziata e che, come abbiamo descritto nell’analisi di ieri, è destinata a farci compagnia per tutta questa settimana.
Già a partire da domenica 2 agosto, infatti, le elevate altezze di geopotenziale presenti sul Mediterraneo dovrebbero attenuarsi a iniziare dalle nostre regioni settentrionali per un’azione marginale delle correnti atlantiche che tornerebbero nuovamente ad abbassarsi di latitudine fino a lambire anche l’arco alpino.
Questo deterioramento del campo anticiclonico alle quote superiori potrebbe essere il preludio di un cambiamento del tempo più sostanziale che si prefigurerebbe per l’inizio della prossima settimana, quando tese correnti da nord-ovest in quota piloterebbero verso l’Italia un’ondulazione in grado di accompagnare l’ingresso sulla nostra penisola di correnti a componente di moto ciclonica.
L’affidabilità della linea di tendenza appena descritta è nel complesso discreta perché sussistono al momento delle incertezze sulla traiettoria e sull’affondo della saccatura che accompagnerebbe il passaggio sulla nostra penisola di nuove condizioni di instabilità e quindi della predisposizione dell’atmosfera a incentivare la formazione di rovesci e temporali, a cui si assocerebbe anche un calo delle temperature.
L’evoluzione andrà quindi seguita attentamente nei prossimi giorni perché si potrebbe delineare una situazione meteorologica critica per la potenziale formazione di temporali organizzati. Per tutta la settimana, infatti, la nostra atmosfera nei bassi stati si comporterà come un serbatoio che si riempirà di calore e di umidità, cioè di quel carburante che è necessario per la formazione di fenomeni che manifestano la loro forte intensità con nubifragi, grandinate e colpi di vento.
Il carico energetico che potrebbe essere messo a disposizione potrebbe essere notevole e, dal momento che la sua liberazione nella formazione dei temporali dipenderà per larga parte dalle modalità con cui si attuerà un disegno sinottico al momento discretamente probabile, bisognerà aspettare che la modellistica numerica fornisca lo scenario più realistico possibile prima di poter sciogliere la prognosi. Ci ritorneremo nei prossimi aggiornamenti.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera