ONDATE DI CALDO IN ARRIVO NELLA SECONDA PARTE DELL’ESTATE? ECCO CHE COSA DICE LA SCIENZA
ONDATE DI CALDO IN ARRIVO NELLA SECONDA PARTE DELL’ESTATE? ECCO CHE COSA DICE LA SCIENZA
Ce ne stiamo accorgendo in molti: l’estate 2020 sembra appartenere per il momento alle estati di qualche decennio fa, quando le giornate trascorrevano per lo più con un caldo sopportabile e senza eccessi perché a dirigere i movimenti delle masse d’aria alle nostre latitudini era prevalentemente l’Anticiclone delle Azzorre. Tra una fase normalmente calda e stabile e un intervallo temporalesco rinfrescante, ecco che la stagione era definita “bella” perché era piacevole stare all’aperto anche nelle ore più calde e perché la notte riusciva a conciliare il sonno.
A ben altro, invece, ci hanno in prevalenza abituato le estati dell’ultimo ventennio, spesso caratterizzate da una frequente espansione del promontorio nord africano verso l’Italia con ondate di caldo anche di severa intensità che hanno contribuito a far salire sul podio delle estati più calde da quanto si registrano i dati proprio tre estati che appartengono agli Anni Duemila: quelle del 2003, del 2017 e del 2012, senza dimenticare che la quarta stagione più calda fu quella del 2015 e la quinta fu quella del 2018.
In questo contesto, è una notizia rendere conto che la stagione estiva in corso si sta collocando agli antipodi, non perché stiamo trascorrendo un’estate fresca ma perché ormai prossimi ai primi 46 giorni di estate meteorologica non abbiamo ancora visto una sola espansione organizzata del promontorio nord africano verso le nostre regioni. È legittimo quindi chiedersi se questo segnale dominante, di stampo prevalentemente oceanico, proseguirà sulla strada finora intrapresa anche nelle prossime settimane o se, invece, potremmo andare incontro a un cambio di scenario favorevole all’arrivo di masse d’aria subtropicali continentali, direttamente dal deserto sahariano. Negli ultimi aggiornamenti abbiamo fatto presente che almeno in questa settimana le condizioni atmosferiche non muteranno nelle linee generali perché, tra un respiro anticiclonico e un passaggio instabile, le temperature continueranno a mantenersi su valori non elevati. Volendo poi sondare il campo atmosferico a più lungo termine fino a 15 giorni, sembrerebbe che la terza decade del mese possa conoscere temperature un po’ più elevate, ma anche in questo caso non dovremmo superare nel complesso la soglia del caldo eccessivo: è questa però solo una proiezione da prendere con le pinze e che dovrà trovare conferme nei prossimi aggiornamenti perché, forzando volutamente un po’ la mano, ci siamo spinti fino all’orizzonte temporale massimo ammissibile per provare a dare un’informazione attendibile su una linea di tendenza del tempo.
Se ora volessimo addirittura prevedere l’arrivo di ondate di calore in agosto, lasceremmo il campo della meteorologia e del metodo scientifico di analisi – che è indispensabile per fornire al pubblico un’informazione rigorosa – per entrare nel campo dell’indovino. Dal momento che l’atmosfera è un sistema complesso e sensibile alle condizioni iniziali, non esistono previsioni affidabili a così lunga scadenza in grado di dare indicazioni attendibili sulla probabilità di avere ondate di calore nell’ultimo mese estivo, né tantomeno previsioni capaci addirittura di dettagliare fin da ora le temperature massime che si potrebbero raggiungere.
Un consiglio: restiamo tranquilli e viviamo questa estate allietati per il fatto che finora abbiamo vissuto giornate con caldo per lo più sopportabile e consapevoli che ancora per una settimana la situazione non muterà. Alle future condizioni meteorologiche penseremo a tempo debito seguendo le indicazioni che puntualmente saranno presentate dai continui aggiornamenti provenienti dai calcoli dei modelli numerici. La meteorologia è una scienza e quindi deve attenersi al rigore, non è un gioco a premi in cui vince chi strilla prima la notizia.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera