CURIOSITÀ SULLA PREVISIONE DELLA TEMPERATURA MASSIMA DI LUNEDÌ 3 FEBBRAIO
CURIOSITÀ SULLA PREVISIONE DELLA TEMPERATURA MASSIMA DI LUNEDÌ 3 FEBBRAIO
Come abbiamo detto, tra lunedì 3 e martedì 4 febbraio la nostra penisola sarà interessata dalla temporanea espansione dell’anticiclone nord africano che trasporterà verso le nostre regioni aria particolarmente mite. Le temperature a circa 1500 metri raggiungeranno localmente i 13-15 °C, cioè valori che sono più tipici dell’estate e quindi, per essere febbraio, sono marcatamente anomali.
Gli effetti di questa avvezione non mancheranno di farsi notare anche al suolo, soprattutto dove la circolazione nei bassi strati atmosferici sarà impostata dai venti di caduta dai rilievi, cioè da correnti discendenti che si comprimono, si surriscaldano, seccano l’aria e agevolano il raggiungimento di picchi termici notevoli per il periodo. Ecco perché, tra domani e martedì, arriveranno probabilmente i primi 20-22 °C su alcune aree della Pianura Padana come il Piemonte e l’Emilia Romagna, sul versante adriatico dalle Marche alla Puglia e sulla costa orientale della Sardegna.
Contrariamente a quanto si possa pensare, però, siamo di fronte a una previsione che in alcuni settori più che in altri è soggetta a incertezza non trascurabile. A tal proposito, vi invito a osservare nella cartina l’area ingrandita per evidenziare una linea di demarcazione netta tra le aree in rosso indicanti temperature previste di poco superiori o uguali a 20 °C e le aree in giallo dove invece i valori previsti sono anche di 6-8 °C inferiori.
Ebbene, quella linea di demarcazione evidenziata con la linea nera tratteggiata indica il limite entro il quale il modello ad area limitata ha calcolato l’arrivo dei venti di caduta dall’Appennino, cioè del cosiddetto “garbino”. C’è da fidarsi sulla posizione “esatta” di questa linea? No, tant’è che è per questo che abbiamo detto che per alcuni settori la previsione sulla temperatura prevista è incerta.
Il modello, infatti, è un simulatore del comportamento dell’atmosfera e di conseguenza i risultati ottenuti dalla risoluzione nel breve termine delle equazioni di governo saranno realistici ma mai reali. È un po’ come quando noi confrontiamo il ritratto di una persona e il volto della stessa persona, vista dal vivo: il ritratto è realistico, ma non è “esattamente” quella persona. Per questo motivo, la posizione di quella linea non è detto che cada al millimetro proprio dove il modello l’ha calcolata e di conseguenza non è detto che la soglia dei 20 °C corra proprio lungo quel margine così netto. Di conseguenza, le varianti a questa previsione da modello possono essere diverse: quella linea nella realtà potrà formarsi qualche chilometro più a est, qualche chilometro più a ovest oppure potrà anche avere un andamento un po’ a zig zag e quindi oscillante non solo nel tempo, ma anche nello spazio.
Diventa quindi logico pensare che i 20 °C potrebbero non essere raggiunti dove erano previsti e potrebbero essere raggiunti dove non erano previsti, proprio a causa di questa incertezza tra simulazione della realtà e realtà. Se quindi le app vi diranno che domani registrerete 22 °C e invece poi il termometro non arriverà neanche a 14 °C o viceversa, sapete il perché. In secondo luogo, potrete anche capire perché una previsione del tempo non si fa in maniera automatica ma, al contrario, va valutata, discussa e ponderata: è questo, a mio modesto avviso, il messaggio che deve arrivare al pubblico per comprendere che cosa è veramente la meteorologia.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano, fisico dell'atmosfera