LINEA DI TENDENZA (QUASI) PIATTA ALL'ORIZZONTE
LINEA DI TENDENZA (QUASI) PIATTA ALL'ORIZZONTE
Passata la breve fase fredda che è giunta oggi sulle regioni centro-meridionali e in particolar modo sui suoi versanti adriatici, le condizioni atmosferiche che ci accompagneranno nei primi giorni del nuovo anno saranno dettate dalla presenza di un campo anticiclonico ben piazzato sull’Europa centro-occidentale che presenterà i propri massimi al suolo tra la Francia e la Germania e in quota tra il Marocco, la penisola iberica e il vicino Oceano Atlantico, dove batterà il “cuore” caldo che contraddistingue la sua natura subtropicale.
Il tempo resterà così stabile al Nord, sul versante tirrenico e sulla Sardegna, mentre sarà destinato a migliorare laddove l’irruzione di aria fredda creerà, fino a lunedì 30 dicembre, ancora qualche occasione per avere instabilità localizzata associata a rovesci di pioggia in pianura e di neve in Appennino fino a quote basse.
A questo stato del cielo si accompagnerà su tutta l’Italia anche un generalizzato aumento delle temperature che riporterà i valori al di sopra delle medie stagionali soprattutto al Centro-Nord e in modo particolare in montagna, cioè dove si farà sentire maggiormente l’alito subtropicale dell’alta pressione.
In pianura e nelle zone interne, invece, grazie alla stagione si potrà fare affidamento alle inversioni termiche che nei bassi strati attenueranno l’anomalia termica positiva, rendendola probabilmente meno significativa rispetto a quella che avremo in quota.
Se in questo contesto atmosferico piuttosto statico vogliamo però cogliere un timido segnale di dinamicità, possiamo per esempio notare che nella previsione valida per il 1° gennaio si intravede una flebile goccia fredda sulla Francia – a dire il vero dalle caratteristiche più estive che invernali – che potrebbe entrare sul Mediterraneo.
Non è al momento ben chiara la sua evoluzione perché i principali modelli numerici non sono concordi sulla previsione della sua traiettoria, ma se vogliamo trovare uno spunto di riflessione è questo un segnale che lascia intendere come il mantello anticiclonico presente alle quote superiori sia in realtà un po’ consumato e presenta un buco nel quale l’anticiclone non riesce al momento a mettere una toppa. In generale, si tratta di segnali che mostrano la debolezza del campo di alta pressione alle quote superiori e quindi, in teoria, una certa sua predisposizione a non offrire resistenza a possibili disturbi che tra l’altro compaiono nelle soluzioni modellistiche a medio e lungo termine ma che al momento non possono essere né delineati e nemmeno quantificati.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano