GRANDI MANOVRE IN OCEANO ATLANTICO PREPARANO IL TEMPO DELLA PROSSIMA SETTIMANA IN EUROPA
GRANDI MANOVRE IN OCEANO ATLANTICO PREPARANO IL TEMPO DELLA PROSSIMA SETTIMANA IN EUROPA
È un’immagine da satellite a dir poco spettacolare quella che proviene oggi dallo spazio. Mostra, in tutta la sua estensione, forza e veemenza, la colata di aria artica che proviene dalla Baia di Baffin e che attraverso lo stretto di Davis si riversa come un fiume in piena in Oceano per conquistare le latitudini atlantiche settentrionali ed arrivare a lambire, con la sua parte più avanzata, l’arcipelago delle Azzorre.
Come sempre avviene quando aria molto fredda scorre su una superficie marina notoriamente più calda, le condizioni di instabilità si accentuano e si accompagnano all’irruzione con nubi a sviluppo verticale che hanno le sembianze di un ciottolato. Il confine meridionale della massa d’aria artica è ben individuato dalla posizione dell’isoterma di 0 °C a 850 hPa (qui inserita insieme a tutte le altre isoterme) e una scia nuvolosa che in questo caso va a individuare il ramo ascendente della corrente a getto polare, una sorta di confine oltre il quale invece staziona aria più temperata nella quale la nuvolosità è invece di tipo stratificato e in cui si trova immersa attualmente l’atmosfera che sovrasta il bacino centro-occidentale del Mediterraneo, Italia compresa.
Sarà proprio questo ramo ascendente della corrente a getto a preparare le condizioni atmosferiche che sperimenteranno i settori centro-meridionali europei nel corso della prossima settimana.
La posizione di questo velocissimo flusso d’alta quota andrà infatti modificandosi nel corso dei prossimi giorni perché, sotto la spinta meridiana dell’aria fredda che a ovest arriverà a lambire l’entroterra marocchino, sarà deviata nel suo settore orientale verso latitudini più settentrionali da un deciso rigonfiamento della colonna atmosferica che si concretizzerà soprattutto sull’Europa balcanico - danubiana per opera di una massiccia avvezione di aria calda che si attiverà in risposta alla discesa di aria fredda, proprio come avviene con i piatti di una bilancia: se da un lato il piatto scende (aria fredda), dall’altro sale (aria calda).
Gli effetti sul campo di temperatura, già evidenti su questi settori fin dalle ultime 36-48 ore con i primi flussi temperati che portano in quota temperature tra i 4 e gli 8 °C al di sopra della media del periodo, andranno rafforzandosi nel corso della prossima settimana: basti per esempio pensare che dai calcoli della modellistica numerica emerge che nei prossimi cinque giorni (16-20 dicembre) sull’area menzionata le temperature a 850 hPa potrebbero mediamente portarsi su valori di 10-14 °C oltre le medie climatologiche tipiche della seconda decade di dicembre.
L’Italia, interessata dal richiamo alquanto mite proveniente dall’entroterra nord-africano, vedrà anch’essa temperature superiori alla norma in un contesto che, come detto, diventerà gradualmente più perturbato a partire dal Nord e dai settori di ponente, stante l’evoluzione verso le nostre regioni della saccatura delimitata a ovest dalla stessa corrente a getto come abbiamo descritto nell’ultima analisi pubblicata.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano