UNA PREVISIONE RAGIONATA SUL TEMPO PREVISTO TRA DOMANI POMERIGGIO E GIOVEDÌ
UNA PREVISIONE RAGIONATA SUL TEMPO PREVISTO TRA DOMANI POMERIGGIO E GIOVEDÌ
Nell’ultimo aggiornamento avevo posto l’attenzione sul veloce impulso freddo che avrebbe dovuto lambire l’Italia tra giovedì 12 e venerdì 13, interessando in modo particolare le nostre regioni del Nord. Alla luce degli ultimi aggiornamenti, in realtà, pare che gli impulsi siano due: il primo alquanto modesto transiterà tra domani sera e giovedì mentre il secondo, più strutturato, giungerà tra venerdì e sabato e coinvolgerà più direttamente il nostro versante adriatico dove verrebbe a transitare, da nord-ovest verso sud-est, una stretta circolazione ciclonica.
Relativamente al primo impulso saremo molto probabilmente di fronte al passaggio di un modestissimo sistema non molto organizzato, associato ad un aumento della nuvolosità sulle regioni centro-settentrionali e a precipitazioni sparse, per lo più di debole intensità, in veloce transito da ovest verso est tra la sera di domani e la mattina di giovedì. Successivamente assisteremo a un’attenuazione dei fenomeni e a un temporaneo miglioramento delle condizioni atmosferiche che porterà anche ampie schiarite proprio nel corso del giovedì stesso, in attesa dell’arrivo del secondo impulso nella notte successiva.
Il passaggio del primo sistema sta destando interesse soprattutto per le condizioni termiche in cui potrebbe avvenire. Dal momento che stiamo attraversando una breve irruzione di aria fredda, peraltro di debole intensità, è lecito chiedersi fino a quale quota le precipitazioni sparse associate potrebbero assumere carattere nevoso. Per rispondere a questa domanda, possiamo osservare in figura il passaggio del sistema mediante una stima delle precipitazioni che dovrebbero cadere nell’intervallo temporale compreso tra domani sera e giovedì notte, cioè nel momento clou del passaggio debolmente perturbato.
Alla distribuzione delle precipitazioni, da intendere ovviamente come un’indicazione di massima e non come verità assoluta perché stiamo pur sempre parlando del responso di un modello che simula la realtà, sono sovrapposte anche le isoterme probabili che avremo sulla quota isobarica di 925 hPa, cioè a circa 700 metri di quota: poiché le isoterme sono positive, con valori compresi per lo più tra +2 e +4 °C dove grosso modo avremo probabilmente le deboli precipitazioni, non possiamo aspettarci una conservazione dei fiocchi di neve che invece andranno incontro a fusione.
Pur considerando poi che l’aria è inizialmente secca in virtù del passaggio freddo di oggi che ha avuto modo di abbassare il contenuto di umidità della colonna d’aria, resta il fatto che l’entità delle precipitazioni appare alquanto scarsa per poter sfruttare la temperatura di bulbo umido per abbassare la quota dello zero termico e favorire la caduta di fiocchi fin verso le basse quote.
Tra l’altro, non saremo nelle condizioni di poter sfruttare un cuscinetto freddo perché durante la prossima notte le gelate attese in Pianura Padana non saranno intense e di giorno la temperatura riuscirà a portarsi fin verso i 6-8 °C.
In secondo luogo, l’aumento della nuvolosità portata dall’arrivo del primo sistema avverrà molto probabilmente nelle ore pomeridiane, cioè proprio quando gli strati d’aria prossimi al suolo raggiungeranno il massimo riscaldamento diurno: la copertura nuvolosa andrà così a trattenere questo calore e di conseguenza ostacolerà il calo termico.
Possiamo quindi concludere che le deboli precipitazioni in arrivo con il primo impulso assumeranno probabilmente carattere nevoso solo a quote collinari. Qualche chance in più potrebbe averla in Trentino Alto Adige, dove nelle valli più strette le condizioni di omotermia della colonna atmosferica potrebbero favorire qualche spolverata fin nei fondovalle.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano