INIZIO SETTIMANA ALL’INSEGNA DI UNA COMPLESSA FASE PERTURBATA, SPECIE AL CENTRO-SUD
INIZIO SETTIMANA ALL’INSEGNA DI UNA COMPLESSA FASE PERTURBATA, SPECIE AL CENTRO-SUD
Ora che la porta atlantica si è completamente spalancata, gli occhi sono sempre puntati a nord-ovest per seguire l’evoluzione del probabile nuovo sistema perturbato pronto a entrare sul bacino del Mediterraneo.
Ancora una volta l’immagine satellitare non mente nel delineare i confini di una nuova irruzione di aria fredda di origine polare marittima che, abbassandosi di latitudine fino a interagire gradualmente con l’entroterra nord-africano, plasmerà il tempo della nostra penisola almeno nei prossimi tre giorni con due distinte fasi meteorologiche.
La prima fase si legherà alla formazione di una prima circolazione depressionaria che andrà grosso modo collocandosi sul Mar di Sardegna nella giornata di domani (domenica 10 novembre), a cui sarà associato un modesto peggioramento delle condizioni atmosferiche sui settori occidentali centro-settentrionali della nostra penisola nel corso della giornata di domani.
Fenomeni più intensi e organizzati solo sulla Sardegna, dove appare piuttosto elevata la probabilità di avere temporali localmente anche forti sulla costa occidentale fin dal mattino.
La seconda fase, molto più complessa e dagli effetti più diffusi, si legherà invece alla formazione di una seconda circolazione depressionaria, probabilmente più profonda della precedente, che nel corso di lunedì 11 novembre potrebbe far capolino sulla Tunisia e poi muoversi verso le nostre regioni meridionali.
In questo caso il peggioramento apparirebbe ben più strutturato perché si inasprirebbero i contrasti tra masse d’aria dalle caratteristiche anche molto diverse tra di loro: l’approfondimento del vortice, infatti, richiamerebbe da sud un’intensa avvezione di aria calda e quindi del potenziale carburante per la costruzione di intense strutture temporalesche.
Ci riserviamo ancora 24 ore prima di sciogliere la prognosi relativa a questa seconda situazione, dal momento che la dinamica del peggioramento dipenderà per la gran parte dalla posizione e dall’approfondimento del minimo.
Quest’ultimo, essendo di matrice nord-africana, potrebbe infatti presentare errori di valutazione da parte della modellistica numerica leggermente più evidenti rispetto alla media in una previsione anche a breve termine.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano