MEDITERRANEO, CULLA DELLE PERTURBAZIONI ATLANTICHE
MEDITERRANEO, CULLA DELLE PERTURBAZIONI ATLANTICHE
Dal vedere il nostro Mediterraneo alle prese con campi anticiclonici invadenti che non lasciavano scampo all’ingresso di perturbazioni atlantiche perché costrette a scorrere verso le alte latitudini, stiamo ora passando gradualmente a sperimentare una situazione opposta.
Con il cambio di circolazione che è andato impostandosi all’incirca una settimana fa, ora sembra che la dinamica atmosferica prediliga proprio le nostre latitudini come via di fuga per permettere ai sistemi nuvolosi e al loro carico di precipitazioni di muoversi da ovest verso est.
In altre parole, possiamo affermare che l’Italia è diventata un’area depressa, vale a dire una zona in cui il campo di pressione a tutte le quote risulta mediamente più basso rispetto alle aree circostanti e quindi, funzionando come una buca, è come se incentivasse le perturbazioni a caderci dentro come se fossero biglie.
Una situazione del genere è destinata a durare nel tempo perché viene ripetutamente mantenuta in vita dalla successione degli stessi sistemi perturbati che percorrono la strada mediterranea per muoversi da ovest verso est.
Ogni perturbazione è infatti accompagnata da una ciclogenesi più o meno profonda, cioè da un centro di bassa pressione che accompagna il passaggio della struttura frontale e che in questo modo contribuisce a rafforzare il segnale depressionario.
Diventa quindi difficile pensare in risoluzioni definitive che portino a un nuovo cambiamento di circolazione e quindi a un duraturo miglioramento delle condizioni atmosferiche. Infatti, è proprio questo il quadro che emerge oggi dall’analisi della linea di tendenza a medio e lungo termine: un via vai di sistemi perturbati, alimentati da aria moderatamente fredda, di cui non si vede la fine almeno entro la distanza temporale massima dei 7-10 giorni.
Ci aspettano quindi, in generale, giornate scandite da schiarite effimere, da piogge in pianura e nevicate in montagna, con quota neve sulle Alpi in graduale abbassamento nei prossimi giorni, fino a portarsi anche al di sotto dei 1000 metri.
Ricordo a tutti i nostri lettori che, su facebook, potete trovarmi anche alla pagina di Meteorologia Andrea Corigliano a questo link. Grazie e buona lettura!
Andrea Corigliano