Immagine Eumetsat-Airmass. Parte dell'Europa e vicino Atlantico
Europa, vicino atlantico e naturalmente l'Italia in questa immagine Eumetsat-Arimass pre-elaborata da Wetterzentrale Il prodotto Airmass è un composito RGB... Leggi tutto...
Immagine Meteorologia, Volume 3 - Le masse d'aria e le loro caratteristiche fisiche
Da professionista, dopo un percorso di studi universitario mirato alla conoscenza dell’atmosfera... Leggi tutto...
Immagine Cosa sanno le nuvole? - Paolo Sottocorona
E' con il commento di Debora, una cara lettrice del nuovo libro del Capitàno Paolo... Leggi tutto...
Immagine Icon MSLP 500hPa (Wz)
Pressione al suolo e geopotenziale 500hPa previsto dal modello tedesco ICON.
Immagine WRF Li-K (centro-sud) - ARW by ICON
Modello WRF-ARW con la mappa per il Centro-Sud del Lifted Index e del K index, entrambi indici... Leggi tutto...
Immagine Record di eruzioni in un anno per lo Steamboat Geyser di Yellowstone, il più al...
Secondo il US Geological Survey, lo Steamboat Geyser di Yellowstone ha eruttato 47 volte... Leggi tutto...
Immagine Analisi termica degli ultimi anni Milano Sud
In questo breve articolo voglio focalizzare l’attenzione sull’andamento termico degli ultimi... Leggi tutto...

Iscriviti al nostro canale Youtube!

Le ultimissime dal Televideo RAI

Anteprima Televideo RAI

ESTREMI METEO OGGI. RETE LMT

La previsione della colata di aria Artica fino a Sabato, prima di entrare nel Mediterraneo

Scritto da Andrea Corigliano Mercoledì 01 Maggio 2019 12:00

La previsione della colata di aria Artica fino a Sabato, prima di entrare nel Mediterraneo

Notte tra sabato 4 e domenica 5 maggio 2019Siamo nella notte tra sabato 4 e domenica 5 maggio, cioè nel momento in cui molto probabilmente l’aria fredda di origine artica avrà raggiunto con la sua parte più avanzata l’arco alpino.

Questa mappa, che mostra il campo della pressione al suolo e della temperatura sulla quota isobarica di 850 hPa (circa 1500) è significativa per due motivi.

Il primo per mostrare quanto è vasta l’irruzione che arriverà direttamente dalle regioni polari grazie a un complesso marchingegno barico ben strutturato lungo i meridiani e il secondo per mostrare le difficoltà che ha un modello fisico-matematico nel simulare una previsione del genere, specie laddove le correnti interagiscono con orografia complessa come quella che caratterizza il Mediterraneo.

Perché se è vero che l’aria artica in arrivo si comporterà come un autentico fiume in piena che straripa tranquillamente sul settore centro-settentrionale dell’Europa senza incontrare ostacoli degni di nota, è anche vero che una volta giunto in prossimità delle Alpi dovrà trovare un varco per superare questa barriera montuosa che in parte cercherà di contenere il travaso.

Sappiamo che le vie di fuga saranno due: la Valle del Rodano che porterebbe l’aria fredda a entrare alle nostre latitudini passando dal Golfo del Leone e la porta della bora che farebbe entrare l’irruzione dall’Adriatico settentrionale. Sappiamo anche, però, che una modesta modifica della traiettoria del flusso principale rispetto a quella calcolata oggi dalla modellistica stessa può veicolare diversamente l’ingresso del flusso.

E allora, come in un processo a cascata, a seconda di quale sia la strada principale percorsa cambia la localizzazione sul Nord Italia del minimo che si forma sottovento alle Alpi e di conseguenza cambia non solo la distribuzione delle precipitazioni associate, ma anche la tempistica dell’evoluzione.



Questa mappa, quindi, non serve solo per avere un’idea dell’imponente irruzione in arrivo, ma anche per capire perché, sul Mediterraneo, la previsione meteorologica si complica non poco quando si vuole entrare nei dettagli. Quando più volte scriviamo che è presto per sciogliere la prognosi è perché sono queste differenze minime a condizionare per esempio la distribuzione, l’intensità e la persistenza delle precipitazioni, quota neve compresa.

Stampa