Probabile cambio di circolazione tra il 3 e il 5 aprile
Probabile cambio di circolazione tra il 3 e il 5 aprile
Trova ormai sempre più conferme il cambio di circolazione atteso per i giorni centrali della prossima settimana, tra il 3 e il 5 aprile.
Il quadro sinottico, che la modellistica numerica sta disegnando in base alla risoluzione delle equazioni di governo della dinamica atmosferica, sembra infatti non lasciare spazio a dubbi circa il significativo guasto delle condizioni meteorologiche che andrebbe profilandosi per il bacino centro-occidentale del Mediterraneo, destinato a diventare sede depressionaria dopo mesi di ingombrante dominio anticiclonico.
Torneranno così la pioggia in pianura, la neve sulle Alpi e la primavera avrà quindi modo, anche laddove fino ad ora ha mostrato insistentemente il suo volto stabile e mite, di mostrare l'altro lato più freddo e instabile come è giusto che sia.
Ci appresteremo molto probabilmente a vivere una fase tipica di questa stagione che prova a chiudere un lungo periodo siccitoso per la Sardegna e per molte regioni del Centro-Nord, in particolare per i settori occidentali.
Non basteranno ovviamente due giornate di pioggia per risolvere la crisi idrica: ce ne vorranno molte di più. Ma almeno il netto cambiamento della circolazione che si profila potrebbe rappresentare l’inizio di una fase più dinamica e quindi più promettente in tal senso.
Per il momento prendiamo atto che sul Mediterraneo riusciranno a entrare senza alcuna esitazione le correnti perturbate atlantiche: sarà come sempre la modellistica numerica, aggiornamento dopo aggiornamento, a darci indicazioni sulla durata di questa nuova fase.
E a proposito dell'ingombrante presenza dell'Anticiclone di queste settimane, concentrandoci solamente sul 2019, l'immagine seguente del campo medio di pressione al livello del mare dal 1° gennaio al 26 marzo sintetizza fin troppo bene quale è stato il segnale atmosferico dominante che ha caratterizzato il tempo dall’inizio dell’anno.
Abbiamo avuto un flusso perturbato atlantico che si è mosso frequentemente alle alte latitudini. Abbiamo avuto un campo anticiclonico prevalentemente di origine atlantica che ha bloccato l’ingresso delle perturbazioni sul Mediterraneo occidentale e che, con la posizione assunta, ha esposto il Nord-Ovest a frequenti episodi di föhn.
E abbiamo avuto l’ingresso di correnti prevalentemente settentrionali che hanno favorito la ciclogenesi soprattutto sull’area ionica. Conseguenza: piogge scarse al Nord, versante tirrenico (specie quello settentrionale), Sardegna e piogge abbondanti al Sud. Si spera dunque che la situazione si sblocchi il prima possibile.