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Glossario Meteo. Lettera C - Da Calabrosa a Coulomb

Glossario Meteo. Lettera C - Da Calabrosa a Coulomb
 

Lettera C, calore, caligine...

Calabrosa

È uno strato di ghiaccio che si forma per l’immediata solidificazione di goccioline d’acqua, generalmente di quelle grosse che formano la nebbia. Il fenomeno si presenta più o meno omogeneo e semitrasparente.

Caligine

Fa parte delle litometeore. È una sospensione nell’atmosfera di particelle secche e solide, come polveri finissime o sali, invisibili ad occhio nudo, ma capaci di ridurre la visibilità e conferire un intorbidamento all’aria. Da non confondersi con la foschia.

Calore

Energia del moto disordinato delle particelle che costituiscono la materia, avvertita come sensazione di caldo. Strettamente legato al concetto di temperatura, il termine è spesso usato come sinonimo di “quantità di calore” e di “energia termica”. La branca della fisica che si occupa dei fenomeni riguardanti il calore è chiamata Termologia e quella che studia le sue possibili trasformazioni la Termodinamica. Tutti i fenomeni atmosferici e l’energia immagazzinata in essi sono dovuti al calore proveniente dal Sole.

Calore, indice di

La sensazione di caldo nel corpo umano non è causata solamente dalle temperatura, ma da un combinazione fra questa è l’umidità. L’evaporazione del sudore dalla nostra pelle ha lo scopo di raffreddare il corpo togliendoli calore. Quando però l’umidità relativa e la temperatura raggiungono livelli elevati, questo fenomeno avverrà con maggiore difficoltà e quindi si avverte un disagio fisico e ci sembrerà più caldo di quanto non lo sia veramente.

Calore latente

È la quantità di calore che una sostanza pura, ad es. acqua, libera o assorbe quando cambia stato ossia quando passa dallo stato liquido o solido o aeriforme a un altro di questi stati, mantenendo invariata la propria temperatura. Esso è riferito in grammi di peso. Nella Meteorologia assume un’importanza enorme a causa della presenza di vapore acqueo nell’atmosfera che può passare dallo stato aeriforme allo stato liquido o solido e viceversa. Ad esempio abbiamo il “calore latente di condensazione”: le correnti ascendenti con il trasportare vapore acqueo portano anche il calore che l’acqua, nel passare dallo stato liquido a quello aeriforme, ha sottratto all’ambiente. Quando il vapore si condensa (in nubi per esempio), il calore è rilasciato all’ambiente.

Calore specifico

È la quantità di calore che occorre per innalzare di 1°C la temperatura di un grammo di una certa sostanza. Pertanto la quantità di calore che un corpo può assorbire dipende dal suo peso specifico.

Caloria

È l’unità di misura del calore e il suo simbolo è cal. Viene definita come la quantità di calore necessaria per aumentare la temperatura di 1C° (da 14.5 C° a 15.5 C°) di un grammo di acqua distillata, ossia il calore specifico dell’acqua.

Canicola

Periodo più caldo dell’estate che nell’emisfero boreale in genere coincide con il periodo a cavallo tra Luglio e Agosto ed una situazione di alta pressione costante, quindi di bel tempo.

Capannina meteorologica

Gabbia a persiane di legno rialzata da Terra da 4 gambe contenete gli strumenti necessari per la lettura e registrazione della temperatura e delle grandezze ad essa collegate come l’umidità relativa, temperatura del punto di rugiada etc., inoltre può esserci anche un pluviometro per rilevare i millimetri di pioggia caduta. In ogni modo gli strumenti di cui può essere dotata variano secondo le esigenze. La capannina deve essere posta all’aperto, in modo che l’aria vi possa circolare liberamente, a distanza di almeno 10 m da ostacoli e a 2 m su un prato erboso. Da precisare che il modello sopra descritto è quello tradizionale soppiantato ora da modelli più all’avanguardia, vedi "centralina meteorologica" in questa pagina..

Carta delle isallobare di 3 ore

Carta di tendenza sulla quale sono messe in risalto, mediante le isolinee, le variazioni di pressione verificatesi nelle 3 ore precedenti l’osservazione.

Carta delle isallobare di 12 o di 24 ore

Carta nella quale sono messe in risalto le variazioni di pressione verificatosi durante le precedenti 12 e 24 ore.

Carta delle isoterme

È disponibile al suolo e in quota e vi sono riportate le linee che uniscono punti ad eguale temperatura.

Carta delle isalloterme di 24 ore

Carta dove è messa in risalto, mediante le isolinee, la variazione della temperatura nelle diverse località durante le precedenti 24 ore.

Carta sinottica

Carta geografica di una regione o nazione o continente o emisfero sulla quale sono riportate tutte le osservazioni compiute da una rete di stazioni meteorologiche. Conosciuta anche come “carta del tempo” o “carta della situazione generale” è fondamentale per la prognosi e la diagnosi del tempo. Permette al meteorologo di conoscere, con una visione d’insieme, il tempo che fa in un determinato momento. Poiché le osservazioni sono effettuate a intervalli regolari, carte successive consentono di avere una documentazione continua sull’evoluzione dei fenomeni atmosferici.

Cartine dei sondaggi

Vengono riportati, per ogni stazione meteo che ha effettuato il radiosondaggio a varie altezze dell’atmosfera, i valori della temperatura, dell’umidità e della pressione. Esse consentono di valutare l’evoluzione delle masse d’aria e la stabilità o meno dell’aria.

Carta della temperatura di rugiada

Mostra l’andamento di questo parametro utile per l’individuazione del punto di condensazione del vapore acqueo contenuto nelle masse d’aria.

Carta dei venti in quota

Vengono riportati gli elementi relativi al vento in quota.

Carte meteorologiche

Carte geografiche a scala nazionale o emisferica sulle quali vengono riportati i simboli meteorologici che sintetizzano tutte le informazioni provenienti dalle osservazioni dalle varie stazioni. Le carte che rappresentano la situazione meteorologica sulla superficie terrestre in un dato istante prendono il nome di carte al suolo, i dati provengono dalle stazioni di Terra, dalle navi e dalle informazioni dei satelliti. Su di esse i meteorologi delimitano le aree di alta e bassa pressione e individuano i fronti. Contemporaneamente vengono costruite le carte in quota la cui fonte dati proviene dalle radiosonde. In esse vengono rappresentate le superfici isobariche corrispondenti ad alcuni valori barici predefiniti (500, 700, 850 e 1000 hPa). Le curve delle carte in quota sono chiamate isoipse e consentono di trovare a quale quota si trova una superficie isobarica. Esse consentono ai meteorologi di individuare il tipo e la direzione delle masse d’aria e dei fronti.

 

Celsius

Scala centigrada per la misurazione della temperatura che prende il nome dal fisico che la introdusse. Tale scala si ottiene dividendo in 100 parti l’intervallo compreso tra la temperatura del punto di solidificazione (0°C) e la temperatura del punto di ebollizione dell’acqua (100°C) alla pressione di 101325 Pa. Attualmente la taratura dello zero della scala viene effettuata in base alla temperatura del punto triplo dell’acqua a pressione atmosferica, pari a 0.01°C. Tali valori sono definiti in relazione alla scala Fahrenheit. La relazione è la seguente:

°F = (1.8 * °C) + 32
°C = 5/9 * (°F -32)

Centralina meteorologica

Stazione meteo di rilevazione della temperatura e di tutti gli altri elementi atmosferici. Gli strumenti vengono fissati su un palo ed alcuni sono dotati di schermatura contro l’irraggiamento, ad esempio il sensore della temperatura. I dati possono arrivare in tempo reale alle stazioni di raccolta via modem o via radio oppure hanno una memoria interna che viene scaricata periodicamente. Le moderne centraline non necessitano di capannina di legno.

Chergui, vento di

Vento caldo e secco che spira sulle coste marocchine nel periodo primaverile ed estivo.

Ciclone

Detto anche Depressione nelle medie latitudini. È formato da masse d’aria con una pressione più bassa rispetto a quella delle zone circostanti con movimento spiraliforme, in senso orario nell’emisfero Australe e antiorario in quello Boreale. È sinonimo di brutto tempo, di cielo coperto, di pioggia e di freddo a causa dei fenomeni causati dallo scontro di masse d’aria di diversa proprietà. Non bisogna dimenticare però che la natura tende all’equilibrio e perciò un ciclone è sempre seguito da un anticiclone. A latitudini subtropicali può riferirsi a un’area più ristretta con forte perturbazione (depressione marcata) che si sposta velocemente sul mare e viene chiamato uragano o tifone. La sua traslazione avviene verso Ovest e quindi va a colpire il lato orientale dei continenti.

Ciclone tropicale

I cicloni che si formano sopra gli Oceani tropicali si possono considerare tra i fenomeni meteorologici più violenti che si conoscano in natura. I venti che si formano all’interno di un ciclone soffiano intorno a un’area centrale di calma chiamata “occhio” e possono toccare anche i 250 km/h ed in alcuni rari casi superare i 300 km/h. Nell’emisfero Boreale i venti ruotano in senso antiorario, nell’emisfero Australe avviene il contrario. I cicloni tropicali che si abbattono nell’Oceano Pacifico settentrionale e in Giappone vengono chiamati “Tifoni”, a Nord dell’Oceano Indiano “Cicloni”, in Australia talvolta viene usato il nome di “Willy-Willy”. Nei Caraibi e nel resto del mondo si usa comunemente la parola “Uragano”.

Corrente

Movimento di una massa d’aria in una data direzione.

Correnti a getto

Vedi Alta quota, correnti di.

Correnti d’aria, ciclo delle

Il movimento iniziale è dovuto alla differenza di temperatura delle masse d’aria, che determina una differenza di pressione. Durante le ore diurne, ad esempio, le radiazioni solari riscaldano la Terra più intensamente del mare. L’aria sopra la Terra riscaldata si riscalda e si dilata in altezza. Una volta salita defluisce in tutte le direzioni e questo fa sì che la pressione sulla Terra diminuisca e si crei bassa pressione, verso la quale l’aria defluisce scendendo ai lati. Il ciclo si arresta verso sera con la cessazione delle radiazioni solari. Di notte la Terra irradia il calore ricevuto più velocemente del mare. L’aria sopra la Terra si raffredda e si comprime. In quota affluisce aria nuova e si accresce la pressione sulla Terra. Si ha così alta pressione. In generale si può dire che l’aria si muove da un’area di alta pressione a quella di bassa pressione.

Clima

Insieme di condizioni meteorologiche che occorrono in una località per un determinato periodo di tempo (almeno 20-30 anni). I suoi elementi quali temperatura, pressione, umidità, nuvolosità, venti e precipitazione sono influenzati da diversi fattori come la latitudine, l’altitudine, la forma e la posizione dei rilievi, delle pianure e del mare, le correnti aeree e marine, l’albedo e dall’intervento umano. Il clima è oggetto di varie classificazioni, la più nota è quella di W. Koppen che considera 5 classi: climi mesotermici umidi o tropicali umidi, climi aridi, climi mesotermici o temperati caldi, climi microtermici o boreali e climi nivali o glaciali. Può essere inteso anche come stato medio dell’atmosfera. Di grande dibattito negli ultimi decenni, l’aumento di anidride carbonica nell’atmosfera causata dalle attività umane, che ha portato e porterà un aumento della temperatura media, con imprevedibili ripercussioni sul clima terrestre.

Coalescenza

Fenomeno per cui particelle disperse in una soluzione o goccioline di un’emulsione si uniscono fra loro diventando più grandi. In Meteorologia è il fenomeno che sta alla base delle precipitazioni. Può avvenire in due modi: 1) scontro tra goccioline di dimensione diverse, favorito dal fatto che le goccioline grosse si spostano più lentamente nell’aria turbolenta e prendono traiettorie diverse rispetto alle gocce più piccole. È tipico della pioggia che cade da nubi basse stratiformi. 2) unione tra goccioline di pioggia e cristalli di ghiaccio che dà origine alla neve granulosa (o pioggia, se si incontrano livelli d’aria calda).

Condensazione

Passaggio di stato di una sostanza da vapore a liquido, che avviene con cessione di calore. Nella Meteorologia questo fenomeno si ha quando inizialmente l’aria risulta essere satura, ossia quando in un dato volume d’aria c’è la massima quantità di vapore che può esservi contenuto a una data temperatura, e subentra una diminuzione di temperatura o viene introdotto ulteriore vapore. Poiché l’aria non può contenere vapore acqueo in quantità illimitata, il vapore eccedente subisce la condensazione trasformandosi in goccioline delle quali sono costituite le nubi, la nebbia, la foschia o altre idrometeore.

Convergenza (o divergenza)

La convergenza, ad esempio, si ha quando l’aria si sposta orizzontalmente dalla periferia verso il centro, come nei cicloni. La divergenza invece si ha quando l’aria si muove dal centro verso la periferia, come negli anticicloni. Il criterio che stabilisce se in una colonna d’aria c’è convergenza o divergenza è enunciato nel modo seguente: se il vento è tale che nella colonna d’aria entra più aria di quanto ne esce si ha la convergenza; se invece esce più aria di quanto ne entri si ha la divergenza. In prossimità del suolo, dove l’aria converge, si generano moti verticali ascendenti che favoriscono la formazione delle nubi. Nella carta del tempo la convergenza si indica con il ravvicinamento delle isobare. Dove invece l’aria diverge si generano moti verticali discendenti che portano al dissolvimento delle nubi. Nella carta del tempo la divergenza si indica con l’allontanamento delle isobare.

Convezione

Trasporto di calore da parte di una massa d’aria. La convezione è detta naturale o forzata a seconda che sia dovuta a un gradiente termico (quindi spontaneo) o barico (quindi imposto dall’esterno). La formazione di correnti convettive per differenza di densità è un esempio di convezione naturale, invece la salita dell’aria per effetto di un rilievo è causa di convezione forzata.

Coriolis, legge di

L’aria, per effetto delle differenze di pressione, dovrebbe muoversi perpendicolarmente alle isobare, ma in realtà non si verifica questa situazione. La legge di Coriolis, appunto, considera una “forza apparente” chiamata accelerazione di Coriolis per spiegare l’effetto sulla traiettoria dei venti da parte della rotazione della Terra attorno al suo asse: quando una massa d’aria si muove dall’equatore al Polo Nord, essa tende a deviare verso destra; se la massa d’aria invece si muove dall’equatore al Polo Sud, anziché seguire un meridiano devia verso sinistra. La forza di Coriolis è massima ai poli e nulla all’equatore.

Coulomb

Unità di carica elettrica, il cui simbolo è C. Viene definita come la quantità di carica che attraversa in 1 secondo una sezione di un conduttore percorso da una corrente continua di 1 ampere.

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