Cosa fare durante i terremoti: consigli e comportamenti da evitare
Cosa fare durante i terremoti: consigli e comportamenti da evitare
Dove il terremoto è già avvenuto, prima o poi colpirà ancora. È pertanto opportuno che ciascuno sappia se il territorio in cui risiede è classificato come sismico e a che livello. Se una casa non è stata costruita in conformità alle norme antisismiche sarà opportuno intervenire facendo eseguire le opere di rinforzo necessarie. Occorre anche informarsi sulla resistenza degli altri edifici che si frequentano abitualmente (luoghi di lavoro, scuole) e sollecitarne il consolidamento se non sono antisismici (facile a dirsi...).
Ogni comune è tenuto per legge a predisporre un piano di emergenza in caso di terremoto: è utile conoscerlo, almeno nelle linee generali. Vanno indicati uno o più luoghi aperti e sicuri, nei quali possano confluire dopo un eventuale terremoto quanti abbiano avuto le abitazioni gravemente danneggiate.
E' importante identificare nella propria casa e nel luogo di lavoro i punti più resistenti alle sollecitazioni sismiche (come pareti portanti e architravi in cemento) e tutto ciò che può offrire riparo durante un terremoto (per esempio un tavolo robusto o un letto, sotto i quali ci si possa rannicchiare). Una misura utile è quella di possedere una radio portatile e almeno una torcia elettrica, tenendole a portata di mano. Anche una cassetta di pronto soccorso può risultare opportuna.
Ora, supponiamo che si abbia una scossa di terremoto. Siete a casa, a scuola o nel luogo di lavoro e improvvisamente sentite un lieve ondeggiamento. Se lo scuotimento è simile a quello prodotto dal passaggio di un autocarro pesante e si ha un lieve tremolio di alcuni oggetti, mentre quelli sospesi oscillano, porte e finestre oscillano e scricchiolano, allora si tratta di una scossa di III-IV grado della scala Mercalli. Essendo le scosse lievi, ci sono due possibilità: abbiamo a che fare con un terremoto locale di bassa intensità oppure con un forte terremoto lontano. Se l'epicentro del terremoto è lontano (qualche centinaio di chilometri), non c'è nessun pericolo e se la regione in cui vi trovate non è tra le più sismiche questa eventualità è molto probabile. Non lasciate la vostra abitazione, accendete invece la radio o il televisore e ascoltate i notiziari: potrete così sincerarvi se l'epicentro del terremoto è lontano oppure no, ricordando che l'unico ente autorizzato a fornire informazioni sulla ubicazione e l'intensità dei terremoti è l'lstituto Nazionale di Geofisica, che ha sede a Roma ed è in collegamento diretto con gli organi della Protezione Civile. Ulteriori scosse della stessa intensità che potrete percepire nelle ore o nei giorni successivi saranno dovute a repliche dello stesso terremoto.
Se però avete avvertito il terremoto con maggiore intensità (IV-V grado della scala Mercalli), cioè ad esempio con movimento dei quadri alle pareti, spostamento di piccoli oggetti, scricchiolio di mobili, orologi a pendolo che si fermano, liquidi chetraboccano dai recipienti, oppure se, essendo notte, siete stati svegliati dalle scosse, è consigliabile controllare gli eventuali danni prodotti alla vostra casa. Crepe e lesioni potrebbero compromettere la resistenza dell'edificio in occasione di scosse successive.
Se il terremoto si presenta subito con forte intensità, con mobili pesanti che cadono, crollo di intonaci o addirittura di pareti (VIII-IX grado della scala Mercalli), l'epicentro è vicino. Ma non bisogna farsi prendere dal panico. Se vi trovate all'interno di un edificio, non abbandonatelo, ma ponetevi nei punti più sicuri precedentemente identificati e attendete lì la fine della scossa. Uscite di casa solo se potete farlo in un tempo brevissimo: in pratica se vi trovate al piano terreno in prossimità di un'uscita su una vasta area. Altrimenti conviene restare in casa e ripararsi nel migliore dei modi. Muoversi è un rischio: scale e gli ascensori sono infatti particolarmente vulnerabili e non bisogna farne uso. Fate attenzione agli oggetti sospesi, come mensole e lampadari, che possono cadere. Non affacciatevi a finestre o balconi, perché i pericoli maggiori provengono dalla caduta di oggetti. Se vi trovate all'aperto, allontanatevi dagli edifici e da altre strutture che possono cadere.
Fate attenzione in particolare alle tegole, ai cornicioni, ai cavi elettrici sospesi. Allontanatevi anche da pendii ripidi che potrebbero franare per effetto delle scosse. Essere all'aperto costituisce comunque la situazione di minore pericolo. Se vi trovate in automobile potete restare all'interno, ma allontanatevi dalle possibili traiettorie di crolli e fermatevi, parcheggiando in modo da non intralciare la circolazione. La scossa principale del terremoto non è mai troppo lunga: può durare al massimo qualche decina di secondi. Se siete rimasti in casa e questa è stata gravemente danneggiata, dovrete a questo punto abbandonarla. Fate attenzione perché questa può essere un'impresa difficile e pericolosa. Certe parti dell'edificio possono essere pericolanti e occorre perciò muoversi con la massima cautela, prestando attenzione anche ad eventuali oggetti taglienti sul percorso. Se vi è possibile chiudete il rubinetto centrale del gas e l'interruttore della corrente elettrica per impedire fughe di gas, corti circuiti, incendi, esplosioni.
Se vi trovate in un edificio a molti piani, usate comunque le scale e non l'ascensore. Non usate il telefono se non per segnalare la necessità di soccorsi urgenti. Non usate neppure l'automobile, a meno che non dobbiate trasportare eventuali feriti: tenere sgombre le strade facilita il transito dei mezzi di soccorso. E se non vi trovate nella zona più gravemente colpita dal terremoto, non andateci, a meno che non sia richiesto il vostro aiuto, per non intralciare il lavoro dei soccorritori. Se ci sono stati gravi danni e crolli, non aggiratevi tra le macerie, ma dirigetevi senza indugio verso il luogo di raccolta o comunque verso un luogo aperto. Non muovete eventuali feriti, a meno che non corrano il rischio di subire ulteriori danni; se possibile, copriteli con coperte. Controllate, se potete, che non vi siano pericoli di incendio. Rimuovete eventuali sostanze dannose che si siano riversate fuori dai loro contenitori (per esempio candeggina, benzina o altri liquidi infiammabili).
Una volta chiuso il gas, non riapritelo. Anche se siete al buio, non usate accendini, cerini o altri apparecchi a fiamma esposta, per evitare il pericolo di esplosioni. Non usate neppure gli interruttori elettrici: una scintilla può provocare un incendio o un'esplosione. Fate attenzione ai fili elettrici scoperti: non dovete toccare neppure gli oggetti metallici che siano in contatto con essi. Se aprite armadi e guardaroba, fate molta attenzione, perché il loro contenuto potrebbe cadervi addosso. Appena possibile raggiungete lo spazio aperto, badando, se vi trovate in prossimità del mare, a non avvicinarvi alla spiaggia perché potrebbe esserci un maremoto. Nelle ore e nei giorni successivi al terremoto, dovete aspettarvi che avvengano numerose scosse secondarie. La maggior parte di esse sono molto più deboli della scossa principale, ma alcune saranno in grado di produrre altri danni. Potranno far cadere parti di edifici che sono pericolanti a causa della prima scossa.
Per approfondire vai a come nascono i terremoti e alla mappa delle zone sismiche.