Le alluvioni in Campania: breve ma significativa carrellata di eventi
Le alluvioni in Campania: breve ma significativa carrellata di eventi
Iniziamo questa analisi occupandoci del 29 ottobre 2015, quando una forte pertubazione Atlantica (vedi mappa sinottica in calce) causa un evento alluvionale sull'alta valle della Calvagnola e valle dell'Irno, con accumulo registrato in alcune stazioni di ben 130mm in poco più di 1 ora. Durante lo stesso mese di ottobre il giorno 7 e il giorno 10 si verificano altri disagi in zona con accumuli che il giorno 10 ottobre superano i 151mm nelle 24 ore a causa di una depressione Africana. I giorni 15 e 20 ottobre fanno registrare nuovamente cumulate intorno a 100mm giornalieri per 2 pertubazioni atlantiche.
1 settembre 2014 un'altro evento alluvionale sconvolge il medesimo settore di confine tra Irpinia e Salernitano a causa di una perturbazione Artica che si getta da Nord Est su un mare caldo (vedi mappa sinottica in calce). Vengono coinvolti da frane e esondazioni i comuni di Montoro, Solofra, Serino e l'area a monte di Calvanico. Le cumulate in zona raggiungono i 140mm in un ora. Il 2014 chiude per l'area con accumuli annui over 2000mm.
Anno 2013 caratterizzato da disagi per le frazioni alte di Fisciano (SA), i mesi di gennaio, febbraio e marzo registrano ognuno cumulate intorno ai 400mm mensili e il giorno 12 febbraio 2013 la stazione di Fisciano fa registrare una cumulata giornaliera di 93mm con disagi sulle frazioni a monte. Il 9 agosto 2013 un temporale orografico localizzato investe soprattutto Calvanico, allagando la piazza centrale. L'accumulo annuo 2013 in zona raggiunge punte prossime ai 2350/2400mm.
Anno 2011 che ha visto brevi episodi franosi e con accumuli giornalieri anche intorno ai 120mm, come il 19 settembre, ma i maggiori disagi si sono avuti il 6 novembre per un forte rovescio che ha scaricato tanta pioggia in pochissimo tempo a ridosso dell'area montuosa, con disagi alla frazione Santa Lucia.
30/31 luglio 2010, dopo continui temporali pomeridiani che in quel mese estivo investirono Calvanico, un area instabile si getta sull'Italia nel pieno dell'estate, nubifragi temporaleschi colpiscono l'area scaricando intorno alla mezzanotte accumuli anche intorno ai 150mm in poche ore, la Calvagnola esonda a valle, sulla cittadina di San severino e invade il centro. Novembre poi si caratterizzerà per piogge persistenti e cumulate mensili intorno agli 800mm. L'accumulo annuo 2010 raggiungerà picchi prossimi ai 3000mm sulla medesima area di confine tra Irpinia e Salernitano (2963mm a Solofra).2009 le stazioni in zona hanno chiuso ancora ben oltre i 2100mm con solofra a 2120mm annui.
Nel 2008 la Calvagnola esonda a San Severino con i disagi che poi si ripeteranno in maniera ancor più marcata nel 2010, quando la colpa delle esondazioni verrà data ad un ponticello sulla Calvagnola, nei pressi della zona industriale in Fisciano (SA), ponticello demolito, ma la Calvagnola continua a esondare. Nel 2008 cumulate annue fino intorno ai 1900mm.
Settembre 2007 e Novembre 2002 vedono colate di fango scendere dal Pizzo San Michele e investire in particolare le frazioni Torchiati e Aterrana di Montoro, nessuna vittima per miracolo, ma tanti danni alle popolazioni locali.
Ottobre 2003 e Settembre 2001. CapoCalvanico fa i conti con eventi alluvionali notturni che bloccano alcune famiglie del rione in casa e depositano oltre 1 metro di acqua e fango in alcune abitazioni, autovetture trasportate fin quasi a Fisciano e anche queste sono state alluvioni senza vittime per miracolo.
Si conclude, al momento, il viaggio tra questi territori del Sud la cui ricchezza di acque ne costituisce croce e delizia. Delizia poiché le acque di questa catena montuosa alimentano le popolazioni e gli acquedotti di intere regioni, dalla Puglia, alla Campania e a parte della Lucania, costituendo la riserva di acqua più grande del Sud (dal solo comprensorio Terminio/Monti Mai vengono prodotti circa 20.000 litri di acqua al secondo). La stessa ricchezza di acqua costituisce ogni anno un pericolo per le popolazioni locali. L'Ingegner Fortelli, dopo l'ennesimo evento alluvionale del 1 settembre 2014, ha definito la zona come l'area "ROSSA", l'area più pericolosa della Campania (immagine in alto a sinistra). Nonostante tutto, i paesi montani di questo lembo occidentale dei Picentini, pur posti in un area così piovosa, dove i 3000 mm in un anno non sono utopia, sono sovente trascurati dalle amministrazioni, i torrenti vengono ancora maltrattati, in attesa di un prossimo evento, che si spera risparmi ancora una volta le vite umane.
Mappa sinottica con pressione al suolo e geopotenziali a 500hPa per il primo Settembre 2014, ore 12UTC | Mappa sinottica e geopotenziali centrata alle 00UTC del 30 Ottobre 2015 |
A cura di Pierpaolo Gaudieri