Sarno, Siano, Quindici... quel quadrilatero infernale della Campania, tra frane e alluvioni
Sarno, Siano, Quindici... quel quadrilatero infernale della Campania, tra frane e alluvioni
In questo quadrilatero che da Salerno arriva alla valle Caudina, che da Avellino arriva ad abbracciare tutta la Costiera Amalfitana e giù fino alla Valle del Tusciano, rientra anche la disastrosa alluvione di Sarno che causò 160 morti in quel 5 maggio 1998.
Una ciclogenesi africana in quei giorni risalì il mediterraneo, lo scirocco iniziò ad impattare sui rilievi irpini e iniziarono 48/72 ore di pioggia continua e ininterrotta in tutta la zona che si sommarono alle già abbondanti piogge dei mesi precedenti.
Le stime pluviometriche parlano di oltre 150mm nella piana di Sarno, 240mm nei paesi collinari colpiti e fino a toccare i 400mm sulle vette dei settori montuosi da dove è partita la catastrofe (quantitativi che sono inferiori solo alla grande alluvione di Salerno che provocò quasi 400 morti e versò al suolo oltre 500 mm nelle ore di una notte).
Noi in questa occasione ci concentriamo a ricordare l'alluvione che il 5 maggio 1998 causò morte e distruzione in diversi comuni dell'area tra le provincie di Salerno e Avellino (Sarno, Siano, Bracigliano, Quindici e San Felice) e lo facciamo lasciandovi nelle immagini alla fine dell'articolo la terribile cronostoria di quell'evento.
Si parte dall'ora di pranzo quando i movimenti franosi, che iniziano a formarsi sui monti sotto il peso di precipitazioni eccezionali, danno già i primi segnali nei paesi a valle. Segnali che sono stati sottovalutati dalle autorità competenti.
Nelle ore successive distruzione, morti e tanti feriti che vengono trasportati all'Ospedale Villa Malta di Sarno fino a quando, nel pieno della notte, l'ultima frana travolge e inghiotte anche l'ospedale.Quasi 200 morti l'epilogo finale.
A cura di Pierpaolo Gaudieri